AREA ESINOCULTURA

“Chiamatemi Federichino!”, una grande accoglienza a Jesi per il libro di Talita Frezzi

“Chiamatemi Federichino!”, una grande accoglienza a Jesi per il libro di Talita Frezzi

“Chiamatemi Federichino!”, una grande accoglienza a Jesi per il libro di Talita Frezzi

“Chiamatemi Federichino!”, una grande accoglienza a Jesi per il libro di Talita FrezziJESI – L’aula didattica del Museo Federico II Stupor Mundi di Jesi gremita di pubblico e autorità civili e militari ha accolto la presentazione del primo libro di favole interamente ispirato all’infanzia di Federico II di Hohenstaufen, re di Germania, di Sicilia, di Gerusalemme e Imperatore del Sacro Romano Impero, nato a Jesi nel 1194. Il libro, intitolato “Chiamatemi Federichino!”, è firmato da Talita Frezzi, scrittrice e giornalista jesina, con illustrazioni originali di Martina Meta Molinari, prefazione di Pippo Franco ed è redatto in doppia lingua, italiano e tedesco. All’incontro, moderato dalla giornalista Simona Marini, l’assessore Maria Luisa Quaglieri ha portato i saluti del sindaco Massimo Bacci e   dell’Amministrazione Comunale che ha riconosciuto il valore culturale e didattico dell’opera concedendo il Patrocinio. L’assessore ha sottolineato l’impegno dell’autrice, che ha guardato all’infanzia con un progetto costruttivo e originale, soffermandosi con partecipazione su una nota personale: il libro è dedicato al padre di Talita, scomparso due anni fa a causa di una malattia. Il segretario generale della Fondazione Federico II Stupor Mundi William Graziosi nel ringraziare l’autrice per questo inedito progetto editoriale – che si sta attestando come indiscusso successo di vendite del bookshop del Museo – ha portato i saluti dell’ingegner Gennaro Pieralisi grazie al quale si deve la realizzazione del Museo Stupor Mundi. Un’intuizione che restituisce a Jesi, città Natale dell’Imperatore, il suo giusto posto nel mondo. Franca Tacconi, vice presidente della Fondazione Federico II Hohenstaufen di Jesi, ha sottolineato la determinazione dell’autrice “nel portare avanti da sola questo progetto che guarda all’infanzia lanciando messaggi positivi e consegnando ai bambini un eroe moderno ma reale, non un supereroe con dei poteri eccezionali, ma un imperatore che è stato anche un fanciullo e che, come loro, si è trovato di fronte a delle difficoltà anche grandi come la morte prematura della madre, le responsabilità e i dubbi. Come tutti noi, ma le ha sapute affrontare con la sua determinazione, il suo coraggio e trovando aiuto nelle altre persone. Un messaggio importante”.

Con questo libro ho realizzato un sogno – ha detto l’autrice Talita Frezzi – un progetto importante, che spero possa essere un seme di speranza nel cuore dei piccoli lettori, che a differenza di noi adulti sono ingenui e liberi da costrutti e sovrastrutture, sono curiosi, amano senza neanche saperlo. Questo è quello che li può salvare, ecco perché ho voluto un eroe bambino”. E poi, parlando della genesi del libro “in questa piazza bellissima, carica di magia, sono nata in un certo senso anch’io: avendo lavorato come giornalista nella redazione del Corriere Adriatico che era proprio qui. Per vent’anni l’ho percorsa, attraversata, vissuta e non nascondo di aver subito il fascino di questo luogo che mi ha ispirata. Tengo molto a tutte le storie, ma forse quella che mi ha impegnato di più è stata “Ciao Mamma” in cui racconto della prematura morte di Costanza d’Altavilla quando Federichino era ancora piccolissimo. È un tema difficile, non c’è un’età per perdere un genitore, peggio ancora se accade quando si è dei bambini. Ma in quella storia mi sono rivista, ho immaginato che come me, che ho perso recentemente mio padre, anche Federichino guardando al cielo, cercasse sua madre. Ed è un po’ quello che spero io, che mio padre sia diventato una stella a vegliare sui miei passi”.

L’illustratrice Martina Meta Molinari ha raccontato la genesi delle tavole e l’ispirazione per dare un volto al piccolo Imperatore: “quando Talita mi ha parlato del progetto ho accettato subito anche se era molto diverso dal mio lavoro e per ispirarmi ho guardato mio figlio Francesco immaginandolo con la corona…”.

La presentazione è stata impreziosita dalla lettura di due storie da parte di due giovanissime lettrici, Elena e Sofia.

Al termine, ringraziamenti e fiori per protagoniste e relatrici, una pioggia di applausi e il pubblico presente che ha richiesto autografi e dediche sui libri. “Chiamatemi Federichino!” è già stato adottato dalla Fondazione Federico II di Palermo e presto volerà in Germania.

Il progetto è stato realizzato con il contributo del Rotary Club di Jesi, il Kiwanis Club di Jesi, il Lions Club di Jesi e gli istituti di credito Banca di Credito Cooperativo di Suasa e Banca di Credito Cooperativo di Ostra e Morro d’Alba. Media Partner, il Corriere Adriatico.

 

Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.laltrogiornale.it