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Assistenza ai disabili, nuovi tagli da parte dell’Amministrazione comunale di Senigallia

Assistenza ai disabili, nuovi tagli da parte dell’Amministrazione comunale di Senigallia

SENIGALLIA – Per l’assistenza educatore personale nella scuola, ai ragazzi handicappati o svantaggiati questi i  criteri stabiliti dal Comune, ovvero dall’Assessorato ai servizi sociali:

ORE DIAGNOSI
16 (Tetto massimo) per disabili con riconosciuta la particolare gravità
10 Per disabili gravi
6 Per chi ha semplicemente la 104/92
4 Per chi ha solo una diagnosi funzionale

Ora un semplice cittadino, inteso come non interessato al problema dell’handicap per sua fortuna, guardando questa tabella direbbe “però questa volta c’è una modalità che garantisce più servizi a chi ne ha più bisogno…finalmente!

E’ qui che sta il problema gli risponderebbe il cittadino che invece di questi servizi ne ha bisogno, e spiegherebbe così la cosa.

Innanzitutto le ore di assistenza per i disabili a cui è riconosciuta la particolare gravità erano 18 e già c’è una riduzione di 2 ore che sembrano poche ma di fronte alle esigenze di un familiare completamente dipendente da chi gli sta intorno non sono poche: il giorno è fatto di 24 ore!

Poi il Comune continua con la disquisizione sulla gravità: chi  è grave, chi ha semplicemente la 104/92 ovvero “non è in grado di compiere gli atti quotidiani della vita” e a chi ha solo una diagnosi funzionale di disagio, ricondotta al nucleo familiare o ad uno svantaggio o di altro genere. Quest’ultima non è  minimamente paragonabile alle due diagnosi precedenti, e pertanto non la prenderemo in considerazione nella valutazione cha andremo facendo pur confermando per queste patologie minori la necessità di un servizio dedicato allo scopo.

Il semplice cittadino non interessato alla disabilità deve sapere che l’handicap parte da una normativa nazionale culminata con l’emanazione della L.104/92 che, se riconosciuta da una commissione sanitaria dell’INPS, qualifica il soggetto come disabile al 100% e pertanto non in grado di essere autonomo in alcuna sua funzione.

La patologia di “particolare gravità e di disabili gravi” con cui si dedicano ore di assistenza personale è un “sofismo” escogitato dalle Istituzioni scolastiche e Comunali per, razionalizzare loro dicono, RIDURRE le ore e di conseguenza la SPESA socio-sanitaria  dice il cittadino che necessita dei servizi sociali.

Non neghiamo che vi sia una differenza di patologia anche tra i disabili, gravissimi- gravi- L. 104/92,  ma se la percentuale più alta è il 100% come si fa a stabilire una graduatoria nell’assegnare i servizi alla persona? Chi è più grave di una persona che è invalida al 100%?
La realtà  che vorremmo dovrebbe essere la stessa di quella esistente nei paesi nordici più evoluti dove chi ha necessità di assistenza, sia esso handicappato, anziano o bisognoso in genere. ha quello che gli spetta e non prebende economiche come per esempio l’assegno di accompagno o di invalidità che genera solo malumori e, nei casi peggiori, clientele e malversazioni buttando fango su chi ne ha veramente diritto.
Ma noi siamo l’Italia dove ogni riduzione nel sociale, nella scuola e nella sanità è fatta solo in un’ottica di riduzione della spesa e non di una migliore organizzazione a favore del cittadino, come anche facciamo notare in questo caso.
Il cittadino che necessita dei servizi ribatterebbe alla fine: ma non si dice che questa amministrazione è solidale e dalla parte dei più bisognosi?

Non è vero ribatterebbe il semplice cittadino, basta guardare la sanità senigalliese, anche questa assai necessaria alle persone disabili e fragili in genere, come è stata dequalificata e declassata nelle unità operative, nel personale e nelle attrezzature.

 

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