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Nel centro storico di Senigallia ci sarà un’unica parrocchia, quella del Duomo: San Martino perde l’autonomia

Nel centro storico di Senigallia ci sarà un’unica parrocchia, quella del Duomo: San Martino perde l’autonomia

Nel centro storico di Senigallia ci sarà un'unica parrocchia, quella del Duomo: San Martino perde l'autonomia

SENIGALLIA – Dalla prossima settimana gli abitanti del centro storico saranno concentrati in un’unica parrocchia: quella del Duomo. San Martino, dopo 165 anni, perderà infatti la sua autonomia.

Si hanno notizie della prima Chiesa di San Martino fin dal 1223, la cui fine viene decretata dalla edificazione della nuova cinta muraria di Senigallia, nel 1554. Nove anni dopo, nel 1563 i Frati Servi di Maria costruiscono un secondo luogo di culto. La terza Chiesa svolge la sua funzione per più di un secolo (1603-1731), quando nel 1736 iniziano i lavori di costruzione della quarta Chiesa, quella odierna, che nel 1852 Pio IX eleva a sede parrocchiale, affidandola all’Ordine dei Servi di Maria.

Una chiesa ricca di storia. La facciata esterna presenta tre eleganti portali, corrispondenti alle tre navate. L’altare maggiore è costituito da un corpo principale a parallelepipedo sul quale si eleva un elegante Tabernacolo. Sul fondo dell’abside domina il quadro – della Scuola del Barocci – di S. Martino, sicuramente di Terenzio Terenzi detto il Rondolino (1575-1621). Rappresenta il Santo a cavallo mentre porge parte del suo mantello al povero. La Chiesa è ricca di opere preziose e ben conservate fra cui San Pellegrino Laziosi opera di Ercole Graziani il Giovane (1688-1765), la Madonna Addolorata, ascrivibile alla scuola veneta del Tiziano, la Madonna con il Bambino e i Santi Filippo Benizi e Francesco di Paola, di Giacomo Palma il Giovane (1544-1628), il quadro che ritrae la Madonna con il Bambino e Sant’Anna, dipinto assai pregevole del Guercino (1591-1666) e la Madonna con i Santi Sebastiano e Michele di Nicola Bertuzzi detto l’Anconetano (1710-1777).

Alcuni dipinti ricordano il particolare legame tra la Chiesa e l’Ordine dei Servi di Maria, quali i Sette Santi Fondatori dell’Ordine dei Servi di Maria, opera di Girolamo Donnini da Correggio (1681-1743) e le quattro tele sulle specchiature nelle cappelle di S. Pellegrino e di S. Filippo opere di Filippo Ricci (1715-1793) relative a momenti della vita dei due santi. In cantoria, un antico organo di Gaetano Callido opus 395 del 1802.

Va anche ricordato che nei locali della parrocchia di San Martino è nata la prima scuola nazionale di ping-pong  di Enzo Pettinelli, oltre alla prima conferenza cittadina di Insieme per la Pace. Una storia lunga che, negli ultimi cinquant’anni, ha avuto come coordinatore Padre Giuliano Maria Grassi (nella foto).

 

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