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L’alluvione del 2014 a Senigallia, Mangialardi: “A oggi nessuno mi ha notificato l’inserimento nell’elenco degli indagati”

L’alluvione del 2014 a Senigallia, Mangialardi: “A oggi nessuno mi ha notificato l’inserimento nell’elenco degli indagati”

di MAURIZIO MANGIALARDI*

SENIGALLIA – A oggi non ho ricevuto nessuna notifica in merito all’inserimento del mio nome in seno all’elenco degli indagati per quanto concerne la tragica alluvione che, nel 2014, colpì Senigallia. Rimango pertanto sorpreso e amareggiato dagli articoli apparsi questa mattina su tutta la stampa regionale, degno epilogo di quello stillicidio di illazioni che va avanti ormai da mesi, mai confortato da atti ufficiali.

Mi chiedo come ciò sia potuto accadere e auspico che chi di dovere possa far luce in merito a questa vera e propria violazione delle tutele previste dal nostro ordinamento giuridico. D’altra parte, è bene non perdere di vista quello che, secondo quanto apprendo sempre dalla stampa, è l’unico vero nuovo elemento, ovvero la proroga delle indagini fino a febbraio 2018.

Sono tranquillo e spero che questi ulteriori sei mesi, che si vanno a sommare ai 1209 giorni di indagini già trascorsi, possano contribuire ad accertare la verità dei fatti. Verità che, ne sono convinto, coincide con la totale estraneità alle contestazioni mosse al Comune di Senigallia. Ho la consapevolezza, infatti, di aver sempre agito, prima, durante e dopo quei terribili frangenti, a fianco dei miei concittadini, con grande tempestività, estremo impegno e profondo senso di responsabilità.

Qualora la Procura ritenga di formulare delle ipotesi d’accusa nei confronti dell’Amministrazione comunale, sono pronto a fornire davanti al giudice tutti i chiarimenti che riguardano il suo operato, nell’ambito di un’indagine che parte dal 2008 e che coinvolge complessivamente tre enti, varie amministrazioni succedutesi nel corso degli anni, e altre dieci persone.

In ogni caso, qualsiasi saranno i prossimi sviluppi, continuerò a lavorare come sindaco, con la massima lucidità e la consueta dedizione, rispondendo come sempre alla mia coscienza e all’interesse dei cittadini di Senigallia.

*Sindaco di Senigallia

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Dopo aver letto quanto scrive il sindaco di Senigallia ci permettiamo una brevissima considerazione. Non è più tempo di giocare a nascondino, proviamo ad essere concreti e seri. Tutti. Ad iniziare dal sindaco. Maurizio Mangialardi sapeva da tempo di essere tra i possibili indagati. Anche perché le inchieste, soprattutto quando ci sono dei morti di mezzo, quasi sempre, portano a queste conclusioni. E, fino a prova contraria, Lui è – ed era – il sindaco della città in cui il 3 maggio 2014 c’è stata la tragica alluvione. L’ufficializzazione del provvedimento non può quindi sorprenderlo più di tanto. Dispiace solo una cosa – ed è questo un nostro personalissimo pensiero – che, nonostante tutto, continua ad alzare la voce, con la bacchetta in mano e la solita animosità. Un po’ di rispetto, anche – e soprattutto – nei confronti di chi indaga, non guasterebbe. Ma l’umiltà – una dote che fa Grandi gli uomini, anche in politica – non si acquista al mercato. (Estor)

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