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Giorgio Sartini: “Sull’Ospedale di Senigallia solita arroganza e chiusura di sindaco e maggioranza”

Giorgio Sartini: “Sull’Ospedale di Senigallia solita arroganza e chiusura di sindaco e maggioranza”

Giorgio Sartini: “Sull’Ospedale di Senigallia solita arroganza e chiusura di sindaco e maggioranza”di GIORGIO SARTINI*

SENIGALLIA – Si è tenuta la conferenza dei capigruppo per discutere la possibilità di condividere unitariamente un ordine del giorno sulla chiusura dell’U.T.I.C.

Stigmatizziamo il teatrino che è andato in scena, per di più su un argomento troppo delicato ed importante come la sanità.

Per comprendere il perché di questa nostra considerazione, va ricordato che nell’ultima conferenza dei capigruppo, ignorando gli ordini del giorno della nostra lista e della Lega identici nel contenuto e che, senza alcuna modifica, quello inoltrato dalla “Associazione Nazionale Consumatori  Marche – Energie per Senigallia – Comitato a difesa dell’Ospedale di Senigallia e del diritto alla salute” ed inoltrato a tutti i Consigli comunali della Vallata Misa e Nevola ed alla Regione, il sindaco si era impegnato a lavorare su quello proposto da Unione Civica (per inciso, ordine del giorno non protocollato e non inviato agli altri capigruppo). Ebbene se da un lato il sindaco invocava la unanimità, dall’altra ha completamente stravolto l’ordine del giorno di Paradisi-Rebecchini, come fatto notare da quest’ultimo.

Come capogruppo di Senigallia Bene Comune, ho richiamato quanto stabilisce il ministero della salute per gli Ospedali con DEA di 1° livello e al riguardo ho lasciato un documento scaricato e stampato dal sito ministeriale. Ho affermato che condivido la volontà di giungere ad un documento condiviso sia dall’opposizione che dalla maggioranza e per questo chiederò di emendare pesantemente la proposta del sindaco per renderla idonea alle esigenze dei cittadini e della sanità senigalliese.  Infine ho ribadito che sia il consiglio comunale nel 2011 che la Regione nel 2012 e 2013 avevano deliberato di far diventare l’Ospedale di Senigallia il primo ospedale con D.E.A. di 1° livello nella Area Vasta 2, con Jesi il secondo ospedale sempre con DEA di 1° livello.

Questa situazione è stata completamente stravolta senza che nessuno dei nostri politici abbia fatto nulla.

Ora i due Ospedali sono diventati uno solo, tra l’altro in contrasto con il decreto Balduzzi, e le U.O.C. si sono moltiplicate al suo interno a causa del particolare marchingegno che si è inventato la Regione:  Jesi Ospedale di 1° livello capofila e tre ospedali satelliti: Fabriano, Osimo e Senigallia. Ora in Ospedale con DEA di 1° livello devono esistere ben 11 U.O.C. ed in una tale situazione Jesi ne avrà 10, Fabriano 9, Senigallia 6 e Osimo 0. Totale 25 U.O.C. contro le 22 previste con due Ospedali con D.E.A. di 1° livello istituibili a livello di Area Vasta 2 secondo il decreto Balduzzi.

Avremo quindi non un risparmio ma un aumento di costi, per mantenere il  marchingegno deliberato, del 15-20% superiore e una efficienza del 40% inferiore nelle urgenze rispetto ad averne due;  tra l’altro senza contare i disagi e i costi per i cittadini per dovere effettuare i trasporti da un Ospedale all’altro.

Quindi noi di Senigallia Bene Comune abbiamo chiesto che occorre sospendere tutto il deliberato dalla determina ASUR 361/2017 relativamente ai punti riguardanti la nostra ex- Area 4 – Senigallia fino a quando non avremo una proposta di riorganizzazione del nostro polo sanitario che sia funzionale e adeguata alle esigenze dei cittadini.

Durante i lavori, è intervenuta la capogruppo M5S Palma che ha presentato l’ordine del giorno a firma Palma e Martinangeli, parlando della grossa penalizzazione subita dall’Ospedale di Senigallia in fatto di posti letto (su 297 -37 = 260) rispetto ad Jesi (su 297 -13 = 284) e Fabriano (su 161 + 5 = 166). Ha inoltre illustrato quali devono essere le U.O.C. che devono esistere negli ospedali di 1° livello e quanti ne possono esistere nella nostra Regione per parlare poi del forte squilibrio esistente tra l’area geografica compresa tra Senigallia e Fano rispetto al resto della regione. Ha fatto poi un excursus delle delibere comunali e regionali e inquadrata la densità di popolazione esistente sulla costa che tra l’altro durante i mesi estivi più che raddoppia. Ha affermato infine che “Già oggi l’ospedale di Senigallia  non rispetta di criteri minimi per mantenere un DEA di 1° Livello, …” e per tale motivo oltre richiedere quanto chiesto da noi di Senigallia Bene Comune chiedeva inoltre di far pervenire al Presidente Ceriscioli la richiesta di rimettere le deleghe in tema di Sanità.

Quello che la nostra lista teme è che tutto questo rientri in uno schema ben preciso: far passare tempo e lasciare che intanto la “riforma” vada avanti.

Vedremo se il sindaco, come massima autorità sanitaria e come assessore alla sanità, ha la volontà di porre rimedio alla situazione creata prima dal governatore Spacca e poi da Ceriscioli (entrambi a targa Pd e per questo difesi a spada tratta), anche perché non ci dimentichiamo che essendo anche il presidente dell’ANCI Marche una determinazione sostenuta dalla maggioranza dei sindaci della Regione obbligherebbe Ceriscioli e quindi la ASUR a riscrivere il piano Sanitario Regionale.

Senigallia Bene Comune con il resto della vera opposizione si batterà affinché si giunga ad un ordine del giorno che tenga conto del sacrosanto diritto alla salute sancito dalla nostra Costituzione.

*Consigliere comunale Senigallia Bene Comune

 

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