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FANO / “La situazione della succursale dell’Istituto Battisti è scandalosa e va denunciata”

FANO / “La situazione della succursale del “Battisti” è scandalosa e va denunciata”

FANO / “La situazione della succursale dell’Istituto Battisti è scandalosa e va denunciata”

Il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Hadar Omiccioli, alla ripresa dell’attività politica, presenterà sulla questione un’interrogazione in Consiglio comunale ed un esposto alla Procura della Repubblica

FANO / “La situazione della succursale del “Battisti” è scandalosa e va denunciata”di PAOLO MARIA ROCCO

FANO – Mentre volano gli stracci in ambienti Pd fanesi e regionali riguardo al fallimento del progetto di apertura di classi dell’Agrario “Cecchi” di Pesaro nella sede succursale dell’Istituto “Battisti” di Fano, anche i 5Stelle fanno sentire la loro voce. Rimarcando le responsabilità politiche della Giunta fanese circa la mancata realizzazione del biennio Agrario a Fano, i Grillini non si soffermano solo su uno degli aspetti che hanno determinato la caduta rovinosa di quel progetto (la norma ministeriale sugli ambiti territoriali che mette fuori dai giochi la Città della Fortuna) ma puntano il dito sulla situazione strutturale della succursale dell’Istituto Tecnico/Economico.

«È assolutamente da denunciare – risponde il capogruppo consiliare Hadar Omiccioli – una situazione che rimane in modo così permanentemente scandalosa. Appena dopo Ferragosto, prima della ripresa dell’attività amministrativa, faremo un sopralluogo nella sede succursale dell’ITE “Battisti” per verificare se la situazione è stata risolta o se i lavori partiranno, eventualmente, in una data precisa. A quel punto, se le condizioni non saranno soddisfatte, agiremo presso gli organi competenti, con un’interrogazione in Consiglio comunale ed un eventuale esposto».

Una buona notizia questa, se si considera che nessuna forza politica comunale e regionale, seppure a conoscenza della grave situazione di degrado strutturale della succursale del “Battisti”, e interpellate per fornire chiarimenti, si era mai esposta, da ottobre 2016 ad oggi, per comunicare azioni amministrative che si sarebbero dovute prendere già da anni. È certo, comunque che i lavori di ristrutturazione non possono partire ad attività didattiche iniziate, quando la scuola sarà nuovamente frequentata da studenti, docenti e amministrativi. E, quindi, una Interrogazione consiliare e un eventuale esposto in Procura modificheranno il regime di silenzio mantenuto dagli amministratori pubblici di Giunta sull’incuria di cui è stata oggetto quella sede dell’Istituto scolastico?

È quanto si augurano i cittadini fanesi preoccupati nell’apprendere che i loro figli adolescenti sono costretti a frequentare quotidianamente un luogo di lavoro (il “Battisti”) che minaccia il diritto alla tutela della salute e della sicurezza del luogo di lavoro. Una vicenda che si è intrecciata con il disastroso accorpamento del “Battisti” al Polo Tre e con il progetto – miseramente naufragato – di apertura in quella stessa sede succursale della scuola, di classi dell’Agrario “Cecchi”.

Qual è, chiediamo a Hadar Omiccioli la valutazione politica elaborata dal Movimento5Stelle sul fallimento dell’apertura di un biennio Agrario del “Cecchi” nel “Battisti”?

«Noi siamo favorevoli ad aprire una succursale del Cecchi. Però – risponde il capogruppo – occorre farlo con raziocinio e nel rispetto delle regole. L’avvicendarsi di personaggi politici del Pd dal Comune fino al Parlamento, passando per la Regione, che si sono succeduti per arrivare a una soluzione di questa questione, in realtà dicendo tutto e il contrario di tutto e smentendosi a vicenda, è stato uno spettacolo indecoroso. Occorre proporre un’alternativa allettante per genitori e alunni per attrarre nuovi studenti ad una eventuale succursale fanese del Cecchi. Se invece presentiamo una scuola fatiscente o quasi, molte famiglie, anche se i propri figli dovranno affrontare il pendolarismo, manderanno gli stessi a frequentare la splendida sede di Villa Caprile».

La sede succursale del “Battisti è stata dichiarata idonea, dalla Provincia di Pesaro e Urbino e dal Comune di Fano, ad accogliere classi dell’Agrario “Cecchi” e classi dell’Apolloni. Anche il Movimento5Stelle ritiene che quella sede possa ritenersi idonea a ospitare una grande massa di studenti e di lavoratori nonostante presenti gravi criticità strutturali quali i grandi buchi in molte pareti delle sue aulee, finestre pericolanti e scala antincendio inagibile?

«Secondo noi quella sede – dichiara Omiccioli – non è idonea ad accogliere una parte di studenti già presenti… figuriamoci altri studenti in più! Occorre intervenire al più presto!».

Quali sono le vostre valutazioni sui motivi per cui Giunta e Consiglio comunale fanesi – pur essendo a conoscenza di questa situazione di criticità – non hanno valutato quelle oggettive ed esistenti fragilità strutturali della succursale del “Battisti” prima di approvare il progetto di accogliere classi dell’Agrario? Docenti, genitori degli studenti e personale hanno ritenuto irresponsabile progettare l’apertura di quelle classi in una struttura degradata.

«Probabilmente credevano che i lavori sarebbero partiti velocemente e che, nel lasso di tempo dell’attivazione reale del nuovo corso di studi (l’apertura dell’Agrario – ndr), le strutture del “Battisti” sarebbero state rimesse a posto».

Presidente della Provincia (Daniele Tagliolini) e rappresentanti delle Istituzioni politiche anche regionali (Renato Minardi) e territoriali della scuola (Ufficio scolastico provinciale, dottor M. Tinazzi) a conoscenza da molti mesi di questa situazione non hanno ritenuto di intervenire per sollecitare il ripristino di condizioni idonee ad ospitare una scuola pubblica: quali sono le vostre valutazioni riguardo a ciò?

«Tutto deriva da un pasticcio enorme prodotto dal Governo Renzi: far finta di abolire le Province, svuotandole delle risorse per affrontare le problematiche del territorio, ma mantenendo in piedi tutto l’apparato amministrativo. Risultato? Le Province esistono ancora ma come enormi carrozzoni non più in grado di far fronte a lavori su strade, ambiente e scuole. Ecco perché permane la situazione che avete descritto nella succursale del “Battisti”».

Più di 50 docenti del “Battisti” fin dal settembre 2016 hanno prodotto un documento firmato (pubblicato sulla stampa locale) con il quale sollecitavano Giunta e Consiglio comunale fanese, Regione e Organi territoriali della Scuola a recedere dall’apertura di classi dell’Agrario “Cecchi” di Pesaro nella succursale del “Battisti”, e, invece, a considerare la possibile e positiva apertura di un biennio dell’Agrario sotto l’egida del “Battisti” (non, quindi, come sede distaccata del “Cecchi”, ma come nuovo corso di studi del “Battisti”) poiché avrebbe: A) evitato che si invocasse (come invece è poi accaduto, ma era prevedibile che accadesse per chi conosce le procedure) la norma ministeriale che non consente l’apertura del biennio Cecchi a Fano, e B) potenziato il “Battisti”, storico istituto scolastico cittadino, evitando l’accorpamento con il Polo Tre che i docenti ritengono disastroso, e consentendo a molti studenti fanesi di non percorrere anche centinaia di chilometri (quotidianamente) per recarsi in altre scuole lontane da Fano (Urbino, Senigallia, Ancona, per esempio). Perché gli ambienti politici fanesi e regionali hanno scartato queste ipotesi senza neppure metterle al vaglio di una discussione istituzionale pubblica?

«Queste sono considerazioni molto tecniche. Innanzi tutto con l’entrata nel Polo Tre il Battisti non viene chiuso o depotenziato. Certo non ci sarà più l’autonomia precedente, ma penso – continua Omiccioli – che la creazione di nuovi legami con altre scuole tecniche e professionali possano far nascere nuovi percorsi e consolidare linee di offerte formative sempre più importanti. Sicuramente è una sfida, ma ormai che l’accorpamento è avvenuto, è una palla da prendere al balzo. Certo che la prima soluzione sarebbe stata ottimale, anche per aprire un nuovo Istituto Agrario a Fano. Nelle condizioni attuali, ragionando più a mente fredda, sarebbe da richiedere con forza l’istituzione di un Istituto Tecnico Industriale statale. Questo perchè l’ambito territoriale scolastico di Fano (e in generale la costa, piena di zone industriali) è sprovvisto di un istituto tecnico pubblico, al contrario degli altri ambiti scolastici della regione: la provincia di Ancona ne ha ben tre, tutti statali. Ecco, questa sarebbe, nelle condizioni attuali, una nuova sfida da affrontare».

Fino a qui gli intendimenti estremamente seri, e per certi aspetti clamorosi (interrogazione e eventuale esposto), assunti dal Movimento5Stelle di Fano sulla questione del degrado strutturale della succursale del “Battisti”: è certo che così i Grillini fanesi smascherano le ambiguità fino ad oggi registrate da parte di tutte le altre forze politiche rappresentate nelle istituzioni comunali. Ambiguità nel cui calderone è finito anche il sindacato/scuola Cisl che, mesi fa, interpellando sulla vicenda il presidente della Provincia Daniele Tagliolini, aveva ricevuto da quest’ultimo assicurazioni circa il rapido inizio di lavori di ristrutturazione all’interno della succursale del “Battisti”.

Ad oggi, però, di quei lavori che avrebbero restituito dignità di edificio scolastico ad un immobile che oggi è indecoroso, non si sa nulla: la scuola è sprangata e non vi è traccia di cantieri. Se quei lavori di ristrutturazione non si fanno adesso non si faranno più, poiché tra un mese la scuola riaprirà i battenti per l’inizio del nuovo anno scolastico. Lo stato delle cose è, quindi, ancor più grave di quanto si pensasse: le strutture fatiscenti della succursale del “Battisti” potrebbero rimanere così come sono da anni, costituendo ancora una reale minaccia alla salute di centinaia di lavoratori che frequentano quotidianamente quegli ambienti (la maggior parte di essi giovani studenti).

 

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