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Andrea Storoni: “Da Ostra un messaggio all’Italia, rifiutiamo l’odio, cerchiamo la pacificazione vera”

Andrea Storoni: “Da Ostra un messaggio all’Italia, rifiutiamo l’odio, cerchiamo la pacificazione vera”

di ANDREA STORONI*

OSTRA – Parliamo di memoria e di necessità di cambiamento affinché certe spiacevolissime pagine della storia d’Italia non si torni più a scriverle. Anche io lo dico nelle celebrazioni istituzionali e ne sono un convinto assertore. Perché non si ripetano non si può non dialogare per rifiutare l’odio e se il codice su cui possiamo ritrovarci è quello decifrato nella preghiera è un punto di partenza. Dobbiamo continuare ad odiare tanti nostri concittadini, o i tedeschi o i giapponesi perché durante la guerra mondiale ci sono state posizioni diverse?

Quando faremo pace con la storia per superare il livore che è di pura cronaca per entrare nell’insegnamento che le divisioni e le ferite si devono rimarginare altrimenti si infettano e il nostro corpo continua a soffrire e non recupera la salute che serve ad andare avanti. Quindi per togliere ombre sulla vicenda torno a ribadire che nessuna iniziativa fascista si è svolta. Nella domenica più vicina al giorno in cui 73 anni fa sono stati fucilati 5 fascisti, un gruppo di persone, tra cui io, abbiamo ridotto la nostra distanza reciproca in termini di umana pietà nei confronti delle vittime della violenza che ha caratterizzato un frangente dolorosissimo della nostra storia.

I fascisti uccisi sono stati vittime stesse della guerra nazifascista e della violenza che ideologicamente si era imposta. Rimango convinto che i partigiani si erano fatti portatori di una causa nobile che è stata fondativa per la nascita della nostra Repubblica e allo stesso tempo sono convinto che chi aderiva ad altre idee, opposte a questa, si è schierato contro l’interesse della nostra Italia.

Il 9 luglio si sono dette due preghiere rivolgendoci ai due lati della strada uno di fronte all’altro c’erano i tre partigiani uccisi il 6 febbraio e dall’altra i 5 fascisti uccisi l’11 luglio. La mia è la posizione di un uomo iscritto al Pd, già iscritto all’Anpi, cattolico, di formazione umanistica, sposato e con una figlia a cui voglio lasciare qualcosa di buono. Non è un finale ad effetto il mio, ma un imperativo morale.

*Sindaco di Ostra

 

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