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SENIGALLIA / Immediata replica di Liverani a Mangialardi: “Dica cosa avete fatto per la famiglia in difficoltà”

SENIGALLIA / Immediata replica di Liverani a Mangialardi: “Dica cosa avete fatto per la famiglia in difficoltà”

SENIGALLIA – Non si fa attendere la risposta di Marcello Liverani, chiamato in causa (anche se, per dire il vero, non ne ha fatto il nome) dal sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi, a proposito del caso della famiglia di tre persone costretta a vivere in dodici metri quadrati.

“Con le battute, le frasi fatte e le parole il Sindaco Maurizio Mangialardi – scrive Liverani, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia – è bravo a scrivere e a parlare, ma si dovrebbe vergognare quando, per parare un suo/loro difetto, scarica su altri le responsabilità. Vede caro Sindaco, a Lei sfugge che il “lucrare e strumentalizzare un dramma” è una sua prerogativa di quando parla o scrive, e il comunicato in risposta al nostro ne è la prova lampante, che forse sfugge ai più, ma non certo a chi la conosce bene.

“Al di là delle battutine di comodo Noi veniamo chiamati quando Lei/Voi siete parzialmente o totalmente assenti, e questo accade quotidianamente, Le può piacere o meno, ma questo a noi proprio non ci interessa. E Lei lo sa benissimo perché ci segue e ci fa seguire. Ora, se ancora le è rimasta un briciolo di onestà, ci spieghi dove sta il “lucro” quando i cittadini ci chiamano.

“Lei scrive – aggiunge Liverani – di “aver risposto concretamente, e non con semplici parole, al disagio della famiglia”. Bene, allora oltre alle parole ad effetto Le dispiace portarci  i fatti, ci dica cosa concretamente avete fatto, ma ce lo dica con le prove in mano, perché al momento i fatti veri sono quelli che abbiamo descritto Noi. Quel nucleo familiare vive in 12 mq perché il Comune non gli ha dato nessuna sistemazione più consona. Di conseguenza la mamma è costretta a fare su e giù dalla comunità perché fino a quando qualcuno non darà loro una casa dignitosa, non le verrà dato il permesso di lasciare definitivamente detta comunità, anche perché c’è, in questa triste storia, un bambino di 7 anni.

“Lei scrive che  “in questi sette anni la vicenda è stata costantemente gestita dai vostri servizi sociali e sanitari”. Bene, e come l’avete gestita, lasciandoli in 12 mq, appartamento tra parentesi non del Comune, ma di proprietà del nonno paterno del bambino. La Vostra gestione che cosa comprendeva? La casa non è del  Comune, non ha un costo per Voi, ergo? Ce lo spieghi meglio, abbia il coraggio di scendere nei dettagli specificando bene le cose, perché le parole belle e ad effetto scenico, forse servono con chi non conosce la materia, ma non con noi che, purtroppo per Lei, di cose ne sappiamo tante.

“Le risorse che state mettendo in campo sono la richiesta ai genitori di aiutare questa famiglia? Ah bhè, così sono buoni tutti, Voi fate lo scaricabarile come sempre, chiedete agli altri di risolvere quello che invece Voi dovreste risolvere. Suvvia Sig. Sindaco, ma veramente Lei pensa di parlare con dei fessacchiotti?

“Parlano i fatti “caro” Sindaco, e a dilungarsi nelle parole serve a poco. Ci dimostri cosa avete fatto nei 7 anni, ci porti le prove, ci dica in quanto tempo riuscirete a dare un alloggio decente a questo nucleo familiare che, se lo avessero, potrebbero vivere tutti insieme senza costringere la mamma a fare entra esci dalla comunità. FATTI Sig. Sindaco Mangialardi, NON parole e supercazzole!

“E per ultimo, tanto per essere precisi, come mai nel suo “livore” espresso nel comunicato non ha menzionato e dato una giustificazione del fatto che per ben tre volte non ha mai risposto alle tre lettere che Le avevano scritto? La tanta attenzione a questo caso Le aveva fatto sfuggire le tre missive? Ci spieghi anche questo, ma dopo – conclude Marcello Liverani – vada “in castigo” dietro la lavagna per le “non verità” che racconta”.

 

 

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