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FANO / Cerchiamo di scoprire Federico Seneca con un Bacio

FANO / Cerchiamo di scoprire Federico Seneca con un Bacio

L’artista che è riuscito a sovvertire la concezione più classica della comunicazione pubblicitaria durante la Prima e Seconda Guerra Mondiale, fino al “boom” economico. Celebri i suoi lavori per Perugina, Buitoni, Agip, Ramazzotti, Talmone, Fiat e molti altri

di TONINO ARMATA

FANO – Il 2017 ha ricordato la figura e lo straordinario lavoro di Seneca in diverse città italiane: Chiasso,  Perugia e Fano, mettendo in rilievo sia le grandi doti di intuitivo grafico pubblicitario novecentesco, ma soprattutto l’identità rivoluzionaria, che si evolve a punto di riferimento della comunicazione aziendale.

I suoi manifesti, insegne, loghi, scatole, calendari hanno fatto la fortuna, oltre che l’immagine, di alcuni notissimi marchi. Dagli esordi di sapore Liberty, all’adesione al Futurismo (suggellata dallo stesso Marinetti), accostandosi al Déco, poi al Cubismo e via via fino all’originalissima sintesi formale che egli raggiunge negli anni successivi, spesso carica di Surrealismo, con la quale ha trasformato la natura di un prodotto e la conseguente percezione dei suoi consumatori.
Attraverso una ricca selezione di opere, tra manifesti, bozzetti preparatori in gesso e matita su carta, schizzi e studi, la mostra fanese intende scandagliare la personalità ingegnosa quanto talentuosa di Seneca.

La mostra dedicata a Federico Seneca e alle sue colorate e geniali réclames – presentata per la prima volta al m.a.x. museo di Chiasso (ottobre 2016-gennaio 2017) e in seguito alla Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia (marzo-giugno 2017) apre al pubblico di Fano, città natale dell’artista, presso la Galleria Carifano – Palazzo Corbelli.

Alla cerimonia di inaugurazione sono intervenuti il Sindaco del Comune di Fano Massimo Seri, l’Assessore alla cultura del Comune di Fano e Vice Sindaco Stefano Marchegiani, il Presidente Creval Miro Fiordi, la co-curatrice Nicoletta Ossanna Cavadini e Bernardino Seneca, figlio del celebre grafico.

L’esposizione “Federico Seneca (1891-1976). Segno e forma nella pubblicità” rimarrà aperta a Fano fino al 24 settembre 2017 e celebra uno dei protagonisti della grafica pubblicitaria del Novecento, attraverso manifesti, locandine, insegne, logotipi, cartoline, calendari, scatole in latta e cartone e splendidi bozzetti scultorei in gesso.

Tra i suoi lavori più conosciuti, la pubblicità dei “Baci” Perugina e il gatto selvatico con la coda che prende fuoco.

Quattro musei, il ruolo chiave di Perugia ‘Federico Seneca (1891 – 1976). Segno e forma nella pubblicità’ nasce come progetto integrato: quattro musei (m.a.x. museo di Chiasso in Svizzera, Palazzo Corbelli di Fano, Museo nazionale collezione Salce di Treviso e Galleria nazionale dell’Umbria) hanno ideato la mostra dall’inizio, trasformando in modo radicale l’allestimento a ogni tappa. «La Galleria nazionale dell’Umbria ha partecipato con entusiasmo», ha dichiarato il direttore Marco Pierini. La mostra si inserisce nel più ampio progetto di programmazione continua della Galleria. «Dopo ‘Francesco e la croce dipinta’ abbiamo voluto mantenere come leit motiv il legame dell’arte con il territorio: la scelta di proseguire con Seneca non è stata quindi casuale», ha concluso Pierini.

La prima mostra antologica L’esposizione, curata da Marta Mazza (direttore del Museo nazionale collezione Salce di Treviso) e da Nicoletta Ossanna Cavadini (direttrice del m.a.x. museo di Chiasso) raccoglie pezzi provenienti dal Treviso, dalla Civica raccolta delle stampe Achille Bertarelli – Castello Sforzesco di Milano, dal Museo storico della Perugina di Perugia, dal Museo Ettore Guatelli di Ozzano Taro Collecchio e da numerose collezioni private, in particolare quella degli eredi. Il materiale, in buona parte archiviato e custodito dal figlio Bernardino negli anni, viene esposto in una mostra antologica per la prima volta. «Mio padre non aveva pensato a conservare il proprio materiale», ricorda Bernardino. Le opere raccontano l’intero precorso creativo di Federico Seneca, dal liberty all’art déco allo stile futurista, fino al dopoguerra e alla modernità: una testimonianza dell’influenza dell’artista sull’immaginario visivo dell’epoca e sulla natura avanguardistica delle sue intuizioni, tra sintesi grafica delle forme e suggestioni tipografiche. «L’aspetto dell’anonimato permette alle immagini pubblicitarie di Seneca di coinvolgere tutto il pubblico che le guarda, divengono immediatamente “personaggi di tutti”», spiega nell’analisi delle opere Nicoletta Ossanna Cavadini.

A Perugia: i ‘Baci’ e Buitoni Nella vicenda biografica e creativa di Seneca trova un posto privilegiato la “fase perugina”. Giunto a Perugia dopo la prima guerra mondiale, per dodici anni è responsabile dell’ufficio pubblicità della Perugina. È in questo contesto che nasce la celebre grafica dei ‘Baci’, che consacrerà il genio di Seneca, e l’idea dei cartigli, i tipici bigliettini che accompagnano il cioccolatino. Notevole è anche la creazione del lettering, elemento a cui Seneca dedica particolare attenzione in tutta la sua produzione grafica. Gli incarichi per la Perugina si sovrappongono con l’impegno per la Buitoni: dal 1925 Seneca diviene direttore dell’ufficio pubblicità e, in questo ruolo, elabora la sorprendente ed efficace comunicazione della ‘Pastina glutinata’. Dopo il trasferimento a Milano nel 1933, si susseguono importanti incarichi per Talmone, Rayon, Cinzano, Agipgas, Modiano. Dagli anni ’30 Seneca sperimenta un nuovo approccio al disegno: realizza dei bozzetti in gesso che studia meticolosamente nella loro esposizione alla luce, per poi ritrarli catturandone l’essenza figurativa. Questo processo di astrazione, che rende le immagini più potenti, è forse un unico nella storia della pubblicità.

Federico Seneca nasce a Fano nel 1891 da famiglia borghese, si diploma all’Accademia di Belle Arti di Urbino e per pochi anni è impegnato nell’insegnamento. La guerra lo porta ad un distacco da Fano; va al fronte, poi all’Accademia di Modena, quindi ad Orbetello impegnato a ottenere il brevetto di pilota e ancora al fronte. All’indomani del conflitto, inizia il suo rapporto professionale come direttore dell’ufficio pubblicità della Perugina, in particolare a supporto della promozione dei Baci, e di seguito della Buitoni. E poi Milano, il successo: il Premio internazionale ottenuto a Monaco, i lavori per Eni e Cinzano …. In tutto ciò, a Fano egli resta “di casa”, qui trascorre le vacanze e coltiva le vecchie amicizie.

La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale, con la curatela e i saggi critici di Nicoletta Ossanna Cavadini, Dario Cimorelli, Marta Mazza, Luigi Sansone.

 

 

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