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L’illusione dell’infinito: con una grande mostra Arcevia rende omaggio ad Enio D’Incecco

L’illusione dell’infinito: con una grande mostra Arcevia rende omaggio ad Enio D’Incecco

L’illusione dell’infinito: con una grande mostra Arcevia rende omaggio ad Enio D’InceccoARCEVIA – Sabato 1 luglio ad Arcevia presso il Centro culturale San Francesco, alle ore 18, sarà inaugurata la mostra d’arte “L’illusione dell’infinito. Enio D’Incecco retrospettiva artistica”.

L’evento vuole rendere omaggio a Enio D’Incecco (Pescara, 1937 – 2016), artista d’origine abruzzese ma marchigiano d’adozione che per oltre venti anni ha vissuto in Arcevia.

D’Incecco inizia a dipingere alla metà degli anni cinquanta con uno stile impressionista che vira precocemente verso l’informale. Dopo un soggiorno nello studio bolognese di Giorgio Morandi, che per primo ne aveva notato le potenzialità, produce opere in cui il colore viene steso con tratto istintivo, ottenendogli partecipazioni alle più prestigiose manifestazioni e i primi riconoscimenti.

Nel 1961 diventa insegnante nel prestigioso Liceo Artistico della sua città, chiamato da Giuseppe Mistioni, uno degli iniziatori dell’astrattismo in Abruzzo. Negli anni sessanta il suo stile virerà sempre più verso la ricerca segnica e la plasticità materica. Caratteristica di questa fase è la forma ad “8”, che D’Incecco riproduce infinite volte. Qui la poetica informale incontra la filosofia zen, portandolo a comporre esperienze modulari cariche di ambiguità tridimensionale.

L’incontro col maestro della scultura informale Edgardo Mannucci influirà profondamente sulla sua vita. Ne sposa la figlia Cristina e nel 1975 si trasferiscono a vivere in Arcevia, in casa Mannucci. Per molti anni la produzione di D’Incecco si fa più rarefatta per gli impegni scolastici e per l’attiva collaborazione artistica al fianco del suocero. Riprende la propria ricerca alla fine degli anni novanta, con applicazioni sempre più materiche che trovano espressione nell’utilizzo delle sabbie.

In mostra si possono ammirare anche numerosi disegni in cui, accanto a soggetti che potremmo definire neomanieristi, trova spazio la passione per una sorta di natura morta paesaggistica. Scorci e vedute di monumenti del territorio arceviese si alternano a quelli dell’amato Abruzzo, per concludersi con alcuni esperimenti di Natività.

Ritenuto per giudizio concorde della critica un significativo esponente della prestigiosa Scuola Artistica Pescarese, oggi per la prima volta si prova a mettere a fuoco l’intero percorso artistico di Enio D’Incecco.

L’evento è organizzato in collaborazione tra Comune di Arcevia e l’Avis di Arcevia (in occasione del suo 70° anniversario), con il contributo del C.A.F. nazionale del lavoro. La mostra è curata da Lucio Tribellini e Barbara D’Incecco.

 

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