AREA MISACULTURA

In corso all’Expo-ex di Senigallia una mostra per valorizzare le opere di Olga Manzi

In corso all’Expo-ex di Senigallia una mostra per valorizzare le opere di Olga Manzi

In corso all’Expo-ex di Senigallia una mostra per valorizzare le opere di Olga Manzi

SENIGALLIA – Alla presenza di una platea fortemente motivata e delle autorità, giovedì 29 giugno, presso i locali della Galleria Expo-ex di Senigallia è stata inaugurata, con largo consenso dei presenti, la retrospettiva di Olga Manzi, curata da Monia Frulla.

Una  esposizione fortemente desiderata dalla famiglia, con lo scopo di valorizzare e portare a conoscenza di un pubblico sempre più ampio la produzione della pittrice di origine laziale poi trasferitasi a Senigallia alla fine degli anni ‘70.

Olga Manzi è stata una figura artistica eclettica e intrigante nel suo linguaggio espressivo e molto più nell’esposizione dell’inquietudine che caratterizza la sua ricerca interiore in bilico tra due poli fondanti dell’essenza umana: ragione e sentimento. Tra gli anni 60-80, Olga ha avuto grandi riconoscimenti artistici e critici, ma le sue vicissitudini familiari e i problemi di salute  l’hanno lentamente portata all’oblio nella solitudine artistica e individuale. Questo, in larga parte, dovuto anche alla sua spiccata sensibilità personale; gli studi filosofici, letterari e musicali hanno acuito notevolmente la sua predisposizione all’introspezione e alla riflessione esistenziale focalizzata nello scontro-incontro della ragione con quella parte più profonda che generalmente definiamo con la parola anima.  Autodidatta e molto sensibile alle influenze sociologiche e culturali contemporanee che si svilupparono nella capitale romana a ridosso degli anni della sua giovinezza, plasmò il suo stile pittorico inizialmente con riferimento a tutte le espressioni artistiche di quegli anni, da Kandinsky a Dova.  Pur conoscendo le varie tendenze stilistiche contemporanee, successivamente,Olga, le supera assorbendone la volontà della ricerca e lo spirito vitale che ben presto trasforma in ispirazione propria e autonoma libera da ogni condizionamento stilistico , sorretta dalla vivacità culturale e riflessiva che la contraddistingue.  Voce fuori dal coro, Olga si rivela come una persona colta, determinata,  sensibile, poliedrica influenzata tanto dalla musica quanto dagli studi filosofici, con una sua produzione artistica che si caratterizza anche e soprattutto per un’approfondita ricerca spirituale espressa dai temi e ancor più dalla cromaticità con cui definisce la profondità spaziale e la sua percezione dello spazio vitale tra fenomeno e trascendenza definendo un limite sottilissimo e interattivo tra i due stadi della vita. In questo contesto  i colori, elemento caratterizzante della sua produzione artistica, assumono un forte significato simbolico.

Alla fine degli anni ottanta, per motivi familiari, si vede costretta a lasciare il vivace ambiente culturale in cui si è formata e che alimenta la sua produzione per trasferirsi nella città di Senigallia dove la sua inquietudine interiore si acuisce e tutto il suo fare artistico assume nuova veste più sofferente e più cupa.

Approfondisce il rapporto ragione e passione con una serie di collage a tecnica mista in cui domina la figura celebrale piena di contraddizioni e tormenti in una lotta continua tra razionale e irrazionale con un prolungarsi verso la trascendenza, fulcro vitale nell’arte di Olga.

Una mostra dal contenuto originale che propone un linguaggio espressivo unico nel suo genere che proseguirà fino al 9 luglio con orario 18.00-22.00 con ingresso libero.

 

Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.laltrogiornale.it