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SENIGALLIA / Paradisi: “Spesi dal Comune tredicimila euro per un processo estinto”

SENIGALLIA / Paradisi: “Spesi dal Comune tredicimila euro per un processo estinto”

Il consigliere comunale dell’Unione Civica segnala una parcella senza precedenti liquidata dall’Amministrazione comunale ad un avvocato

SENIGALLIA / Paradisi: “Spesi dal Comune tredicimila euro per un processo estinto”di ROBERTO PARADISI*

SENIGALLIA – Quasi 13 mila euro per un procedimento mai discusso nel merito e per il quale il legale incaricato dal Comune ha scritto 6 pagine in tutto di memorie difensive. Si tratta del compenso finale liquidato all’Avv. Alessandro Lucchetti per l’ennesimo incarico ricevuto direttamente dalla Giunta (senza criteri di rotazione né a seguito di gara). La peculiarità della liquidazione (per l’esattezza si tratta di 12.911,44 euro elargiti con provvedimento del 6 marzo scorso) sta nel riconoscimento, realmente senza precedenti, di un valore particolarmente elevato della prestazione professionale.

A seguito di ricorso presentato da un cittadino nel 2011, l’Amministrazione dava mandato all’Avv. Lucchetti di costituirsi per il Comune di Senigallia. Subito veniva disposto un acconto di € 2.496,00. Il legale si costituiva per il Comune depositando al Tar una memoria di 13 righe (una pagina e mezzo comprensiva di intestazione). In una successiva nota spese, per tale attività introduttiva veniva richiesta la somma di € 2.430,00 oltre accessori di legge a cui si deve aggiungere almeno una parte dell’acconto. Di fatto, circa 200 euro per riga. Seguiva una seconda memoria di 4 pagine (in relazione alla richiesta di sospensiva). Ancora una volta senza particolari approfondimenti giuridici in attesa, probabilmente, del merito. Si dà il caso però che il ricorrente non coltivava ulteriormente la causa e il Tar, il 21.11.2016, dichiarava estinto il ricorso (decreto di perenzione).

Da qui la richiesta di saldo di quasi 13 mila euro sulla base di un preventivo certamente “snellito” rispetto al precedente di oltre 20 mila euro (per lo studio della pratica, il ricorso introduttivo e la fase cautelare con memoria di 6 pagine). Insomma, 13 mila euro per un processo non celebrato. Morale: quando si gestiscono denari pubblici (non mi stancherò mai di ricordarlo al sindaco), si deve usare la diligenza del buon padre di famiglia. Gli accordi si fanno prima del conferimento dell’incarico e non cinque anni dopo. E se un legale richiede (legittimamente, per carità) compensi altissimi perché ritiene che il valore del suo lavoro (anche quando questo si risolve in memorie di pochissime righe) debba essere pagato con applicazione delle tariffe massime a prescindere anche dal dato quantitativo, l’Amministrazione comunale ha il dovere di rivolgersi ad altro legale con criteri trasparenti. Ed è inutile che il sindaco mi dia ragione sul punto in Consiglio, se poi l’Amministrazione continua ad agire in termini inaccettabili. Ancora una volta, i denari per spendere e spandere non mancano mai. A questo servono le tasse insostenibili pagate dai cittadini senigalliesi.

*Consigliere comunale Unione Civica – Senigallia

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