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Contro il crollo delle vendite nelle zone terremotate scendono in campo anche gli studenti di Monte San Vito

Contro il crollo delle vendite nelle zone terremotate scendono in campo anche gli studenti di Monte San Vito

MONTE SAN VITO – Con i prodotti delle zone terremotate che rischiano di sparire per il crollo del 90% del mercato locale provocato dalla crisi del turismo e dallo spopolamento, arriva dagli alunni della scuola media di Monte San Vito un sostegno attivo alle aziende delle zone colpite dal sisma. Il progetto, promosso dall’Istituto comprensivo Dante Alighieri, in collaborazione con Coldiretti Marche, è stato presentato nella sede dell’Ic. Il sito https://digitalesolidale.wordpress.com è stato realizzato interamente dai ragazzi della classe 2B, con il coordinamento delle professoresse Claudia Cicconi e Noemi Lancioni. Il portale è in continuo aggiornamento e alla voce “Non andare al supermercato, compra dall’amico Marchigiano!” ospita un elenco di aziende presenti nei comuni del cratere del sisma. L’obiettivo è favorire l’acquisto responsabile e consapevole dei prodotti. Il tutto confluirà nella creazione di una rete di scuole marchigiane (istituti comprensivi), che abbia come fine quello del volontariato nelle Marche, in casi di emergenza come quella attuale del terremoto, e di futuro utilizzo dei prodotti digitali elaborati come modello guida per le successive calamità.

“Un lavoro grande, prezioso e di enorme utilità” ha sottolineato Francesca Gironi, delegata regionale di Coldiretti Donne Impresa, mentre due giovani allevatori terremotati, Alba Alessandri di Serravalle in Chienti e Giovanni Angeli di Pieve Torina hanno raccontato ai ragazzi l’esperienza del sisma. Il crack delle vendite per le aziende terremotate ha colpito maggiormente i formaggi, dal pecorino alle caciotte, anche in ragione del fatto che nelle zone colpite dal sisma è molto radicata l’attività di allevamento. L’abbandono forzato delle popolazioni, trasferite sulla costa, e la fuga dei turisti hanno fatto venir meno la clientela, mettendo in grave difficoltà le aziende che, oltre a non vendere, devono comunque mungere tutti i giorni con la necessità di trasformare il latte o cederlo a qualche caseificio, peraltro in una situazione in cui molte strutture di questo tipo sono inagibili. In difficoltà anche il settore dei salumi, a partire da quelli pregiati a Denominazione di origine, dove al blocco delle vendite si è accompagnato quello della produzione a causa dell’inagibilità dei laboratori che si trovano nelle zone del cratere. Ma l’assenza di acquirenti sta interessando un po’ tutte le produzioni, compresi farro, lenticchie e altri legumi.

 

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