AREA MISACRONACAIN PRIMO PIANO

SENIGALLIA / Chiusa l’inchiesta sull’alluvione, nei prossimi giorni i primi indagati

SENIGALLIA / Chiusa l’inchiesta sull’alluvione, nei prossimi giorni i primi indagati

Gli avvocati Domenico Liso e Roberto Paradisi pronti a costituirsi parte civile nel procedimento, per conto degli alluvionati. Il tragico evento del 3 maggio 2014 era prevedibile. I magistrati della Procura di Ancona, che conducono l’inchiesta, diretti dalla dottoressa Irene Bilotta, hanno esaminato con meticolosità la dettagliata relazione, composta di 270 pagine, presentata a dicembre dal Corpo forestale dello Stato

SENIGALLIA / Chiusa l’inchiesta sull’alluvione, nei prossimi giorni i primi indagati SENIGALLIA / Chiusa l’inchiesta sull’alluvione, nei prossimi giorni i primi indagati SENIGALLIA / Chiusa l’inchiesta sull’alluvione, nei prossimi giorni i primi indagatiSENIGALLIA / Chiusa l’inchiesta sull’alluvione, nei prossimi giorni i primi indagatiSENIGALLIA / Chiusa l’inchiesta sull’alluvione, nei prossimi giorni i primi indagati SENIGALLIA / Chiusa l’inchiesta sull’alluvione, nei prossimi giorni i primi indagati

di ELPIDIO STORTINI

SENIGALLIA – La Procura della Repubblica di Ancona ha chiuso le indagini sull’alluvione che, quasi tre anni fa – per l’esattezza il 3 maggio 2014 -, ha messo in ginocchio Senigallia. Un’alluvione che poteva essere preventivata. E, nei prossimi giorni, dovrebbero esserci i primi indagati.

La Procura anconetana, in questi mesi, ha esaminato ogni dettaglio del dossier che, nel dicembre scorso, è stato presentato, dopo lunghi e meticolosi accertamenti, dagli uomini del Corpo forestale dello Stato. Una lunga e circostanziata relazione, su fatti, eventi, problemi ed ipotesi – formulata su ben 270 pagine -, che è stata poi attentamente valutata negli uffici della Procura della Repubblica di Ancona.

“Il reato chiave dell’inchiesta – come hanno sottolineato nel corso di un incontro con i giornalisti gli avvocati Domenico Liso e Roberto Paradisi, che curano gli interessi di una trentina di famiglie senigalliesi, pesantemente danneggiate dall’alluvione – è quello del disastro colposo

“A questo punto – hanno aggiunto i due legali senigalliesi – per i danneggiati c’è la possibilità di farsi parte attiva nei procedimenti e di organizzarsi per poter arrivare al riconoscimento di un giusto indennizzo”.

Sia l’avvocato Domenico Liso, sia l’avvocato Roberto Paradisi hanno voluto comunque aggiungere che il loro approccio, in questo contesto, è solo giuridico e non politico. Anche perché va ricordato che l’avvocato Paradisi è anche uno dei principali esponenti dell’opposizione nel Consiglio comunale di Senigallia.

“Nel procedimento che presto si aprirà l’obiettivo dei legali di parte civile – hanno aggiunto Liso e Paradisi – non sarà quello di mandare in carcere la gente, ma semplicemente di assicurare ai loro assistiti un adeguato risarcimento del danno subito il 3 maggio 2014”.

I legali degli alluvionati hanno infatti già provveduto a mettere in mora Comune, Provincia e Regione. “Ma dovrà essere la Magistratura – hanno aggiunto Liso e Paradisi – a indicare le responsabilità”.

L’alluvione del 3 maggio 2014 causò a Senigallia tre morti, allagando 5 mila abitazioni, con un danno complessivo valutato in 179 milioni di euro.

L’inchiesta avviata, subito dopo il drammatico evento – per disastro colposo ed omicidio colposo – fino ad oggi, va detto con chiarezza, non ha indagati. Ma, a questo punto, sembra trattarsi soltanto di una semplice formalità.

Secondo alcune indiscrezioni la relazione tecnica presa in considerazione dal pool della Procura di Ancona, diretto dalla dottoressa Irene Bilotta, indicherebbe che l’alluvione sarebbe stata prevedibile, anche in considerazione di eventi analoghi che si sono verificati, in passato, nella stessa zona.

Sempre secondo indiscrezioni la relazione tecnica presentata in Procura avrebbe preso in considerazione anche la pista ciclabile realizzata negli anni precedenti, con fondi europei, sul lato destro del letto del fiume Misa.

Nelle foto: gli avvocati Domenico Liso e Roberto Paradisi durante l’incontro con i giornalisti ed alcune immagini d’archivio del fiume Misa e dei danni causati dall’alluvione del 3 maggio 2014 in alcune aree della città

Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.laltrogiornale.it