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FANO / Proposto uno spazio permanente per la salvaguardia della tradizione del ricamo

FANO / Proposto uno spazio permanente per la salvaguardia della tradizione del ricamo

 Successo per la mostra “Sul filo del punto Fano”, tenuta negli spazi espositivi di palazzo Bracci Pagani messi a disposizione dalla Fondazione Carifano, dopo la pubblicazione del libro edito dalla Bcc

FANO – L’intento del libro Il Punto Fano una storia al femminile tra arte, artigianato e solidarietà, edito dalla BCC di Fano, e della conseguente mostra Sul filo del Punto Fano tra arte e memoria, tenuta negli spazi espositivi di palazzo Bracci Pagani messi a disposizione dalla Fondazione Carifano, e conclusa l’8 gennaio, era di riconsegnare alla città la memoria della manifattura di ricamo Punto Fano. L’intento è stato pienamente raggiunto.

La mostra, poi, si è rivelata non solo un’esposizione di antichi disegni e ricami Punto Fano, provenienti dall’Archivio Bracci, e di contaminazioni tessili dell’artista Anna Maria Atturo, ma è diventata anche un momento di coinvolgimento degli stessi visitatori.

Alcuni hanno riconosciuto i volti delle proprie madri nelle foto esposte; altri hanno segnalato la presenza nelle loro case di ricami Punto Fano; altri ancora hanno portato in mostra, oltre ai ricami, foto d’epoca sempre riferite all’attività del laboratorio Ars Fortuna e molti hanno espresso, anche sul libro delle firme, considerazioni lusinghiere cogliendo l’originalità e la scintilla di creatività e di ricerca nella storia e nella tradizione della nostra città: un motivo in più per essere orgogliosi di Fano.

E proprio partendo da queste testimonianze è bene proseguire con iniziative volte alla conservazione dell’artigianato artistico del ricamo fanese, preservando la denominazione di Punto Fano e di Ars Fortuna.

È bene anche salvaguardare, da superficiali imitazioni, l’autenticità dei disegni dell’Archivio Bracci che rappresentano la tradizione del ricamo fanese quale prodotto di pregio e di eccellenza della nostra città.

L’augurio è che anche le autorità cittadine si facciano carico di tutelare queste creative produzioni, tramite uno spazio permanente, sulla scia di esperienze simili verificate in altre città.

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