AREA METAUROIN PRIMO PIANOPOLITICA

FANO / La Giunta regionale delibera per l’accorpamento dell’Ite “Battisti” al Polo Tre

FANO / La Giunta regionale delibera per l’accorpamento dell’Ite “Battisti” al Polo Tre

Ma la prima commissione istruzione della Regione deve ancora esprimersi, così come il consiglio per le autonomie locali. Il consigliere d’opposizione Mirco Carloni: “L’accorpamento è una vergogna! Interpellerò anche il Governo nazionale!”. Intanto l’Istituto tecnico denuncia mancanza di tutela della salute e della sicurezza

FANO / La Giunta regionale delibera per l’accorpamento dell’Ite “Battisti” al Polo Tre FANO / La Giunta regionale delibera per l’accorpamento dell’Ite “Battisti” al Polo Tre

di PAOLO M. ROCCO

FANO – La decisione – è notizia di oggi – della Giunta regionale a guida Pd delle Marche di procedere all’accorpamento dell’Ite “Cesare Battisti” di Fano al Polo Tre, costringendo così lo storico e importante Istituto scolastico fanese a perdere la propria Autonomia scolastica (nonostante esso abbia un numero di iscritti che – oltre 600 – consentirebbe, invece, ad esso di mantenere quell’Autonomia) giunge come una drammatica conferma del procedere da caterpillar da parte di certa politica che, dicono gli interessati, si fa beffe delle reali esigenze di un vasto territorio e dei suoi abitanti.

L’accorpamento del “Battisti” al Polo Tre di Fano, infatti, è il segnale chiaro che in Regione si vuole continuare a reprimere –spiegano alcuni docenti interpellati – anche la possibilità da parte del “Battisti” di ampliare la propria offerta formativa che, così, e oramai da 5 anni, viene costantemente mortificata con pesanti danni a carico non solo dei docenti ma soprattutto dei giovani studenti e dei loro genitori costretti a sobbarcarsi spese di trasporto che una diversa considerazione da parte della Regione avrebbe potuto evitare: «Se questo esito verrà definitivamente ratificato Fano si ridurrà ad avere 3 sole Autonomie scolastiche contro le 7 di Pesaro e le 5 di Senigallia e Urbino. Insomma, proprio una bella dimostrazione di estrema debolezza da parte degli amministratori pubblici della nostra città, disposti – dicono i docenti – persino a promuovere scelte regionali che riducono la Città della Fortuna a fanalino di coda negli equilibri politici provinciali e regionali».

In tempo reale, mentre la Commissione I^ Istruzione della Regione ha rinviato ogni decisione, pubblichiamo anche la dichiarazione del consigliere di opposizone (Area Popolare) il fanese Mirco Carloni: «E’ una vergogna. E’ ingiustificata la decisione della Giunta Regionale di togliere una dirigenza scolastica a Fano che andrebbe a 3 contro le 7 di Pesaro e le 5 di Senigallia. Viene sacrificata l’autonomia del Battisti che poteva sviluppare la sua caratteristica tecnico commerciale magari anche in direzione tecnico informatica come auspicavano i docenti del battisti che avevano proposto, inascoltati, l’apertura di un nuovo corso di studio interno al “Battisti”».

Carloni, inoltre, avanza seri sospetti e pesanti accuse sulla legittimità di ulteriori decisioni prese dalla Giunta regionale circa la programmazione scolastica del territorio pesarese per il 2017/18 e ratifica il fallimento della politica amministrativa fanese: «Ingiustificata altresì é la mancanza di trasparenza sulla gestione della sede distaccata del Cecchi a Fano per l’indirizzo di Agraria. Inspiegabile che la maggioranza non capisca che così facendo il territorio di Fano vede una sperequazione di trattamento che si somma a quanto già accaduto per la sanità, per la viabilità e per gli investimenti. E’ una vergogna che Fano sia penalizzata ancora una volta: i cittadini prenderanno atto che questa vicenda rappresenta il fallimento della classe politica che governa la Città, la Provincia e la Regione perché incapace di fare quello che é giusto per i cittadini che, così, rimangono ostaggio della follia burocratica e del benaltrismo, incapace di offrire soluzioni. Come consigliere regionale – conclude Carloni – utilizzerò tutti gli strumenti che la legge mi consente affinché questa legge ingiusta non entri in vigore perché lesiva delle autonomie scolastiche e del giusto equilibrio territoriale. Andrò  a parlare anche con i rappresentanti del governo nazionale per far sapere quello che sta accadendo nelle Marche».

Interpellata sull’argomento l’assessore all’Istruzione Loretta Bravi risponde tramite la segreteria che, con un ulteriore avviso, rimanda alla Commissione Prima (Istruzione) e alla decisione che, sul tema del dimensionamento scolastico, dovrà prendere anche il Consiglio delle Autonomie Locali. L’assessore Bravi, però, ha pubblicato sul sito online del suo assessorato regionale, un comunicato stampa che nella sua retorica ridondanza risulta a molti utenti della scuola non dissimile da certi dispacci della nomenclatura di quella realpolitik che si era pensato la Storia avesse definitivamente cancellato fin dai tempi della caduta del muro di Berlino: di quella politica, cioè, che non guarda in faccia a nessuno e che seppure in conflitto con i bisogni dei cittadini, invece di spiegare rimane nel vago. Così, nella sua dichiarazione l’assessore Bravi, a proposito della situazione delle scuole del Pesarese, dice: «Sul piano del dimensionamento, si segnala la riorganizzazione di istituzioni scolastiche di II grado, sottodimensionate, in provincia di Ascoli Piceno e di Pesaro Urbino, in quanto improntate alla costituzione di “poli formativi” (liceali, tecnico-professionali, economici), punto forte delle nuove linee guida, per il fatto che, in un’omogeneità di tipologia di indirizzi, consentono efficaci sinergie di competenze, funzionali a qualificare l’offerta formativa».

Adottando un linguaggio politichese d’antan, l’assessore si guarda bene dall’esprimersi con chiarezza sull’accorpamento del “Battisti” al Polo Tre: non un accenno nel suo comunicato. E se, dunque, certa politica rinuncia a connettersi con la vita reale, è ancora la quotidianità a chiamare quella politica alle sue responsabilità: l’estrema fragilità strutturale dell’ITE “Battisti” di Fano (ove pare la Regione vorrebbe allocare gli studenti dell’artistico “Apolloni”), già testimoniato da servizi fotografici pubblicati nei giorni scorsi, è ulteriormente dimostrato dalla istantanea che pubblichiamo oggi. Oltre ai grandi buchi che percorrono le pareti di quasi tutte le aule della scuola (da uno dei quali fuoriesce anche della lana di vetro che, se dispersa nell’aria, produce, affermano i più recenti studi scientifici, lo stesso effetto cancerogeno dell’amianto) l’emergenza è esposta anche da un’altra finestra pericolante per la quale è stato suggerito al personale Ata della scuola di apporre provvisoriamente un lungo bastone di legno che, attaccato con l’adesivo, dovrebbe tenere ferma la finestra al telaio!

Pare che, dopo cinque giorni di questa ulteriore grave situazione, gli Uffici tecnici della Provincia abbiano deciso di intervenire. Come? «Ancora non è chiaro, perché nessuna circolare, neanche da parte della dirigenza del “Battisti”, è stata emanata su questo argomento nonostante la situazione sia di dominio pubblico dall’inizio di gennaio 2017!», dicono alcuni docenti del “Battisti”.

Altri suggeriscono che della mancanza di tutela della salute e della sicurezza nel luogo di lavoro si debba sollecitare subito l’intervento della Magistratura pesarese: «Insomma, ci sono aule con buchi nelle pareti che costituiscono una minaccia reale per la salute di studenti e di docenti e personale, abbiamo una scala antincendio inutilizzabile in caso di calamità e ancora alcun provvedimento è stato preso per ovviare a questi gravi rischi. Cosa aspettano la Dirigenza dell’Istituto, Anna Gennari, la Dirigenza dell’Ufficio scolastico provinciale, Marcella Tinazzi, e quella della Provincia, Daniele Tagliolini, a farci sapere, pubblicamente, cosa intendono fare rispetto al decadimento strutturale della scuola che è stato prodotto per anni nel silenzio e che costituisce una reale minaccia per centinaia di studenti e decine di personale docente e Ata?».

Nelle foto: due immagini eloquenti della situazione all’interno dell’Istituto Cesare Battisti

Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.laltrogiornale.it