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Primo Gazzetti e il “no” di Silvana Amati: “Non si può più transitare da una posizione all’altra senza darne ampie motivazioni”

Primo Gazzetti e il “no” di Silvana Amati: “Non si può più transitare da una posizione all’altra senza darne ampie motivazioni”

di PRIMO GAZZETTI*

SENIGALLIA – Ho letto che Silvana Amati vota no al referendum costituzionale adducendo nobili motivazioni, prima però di riconoscerle il simbolo dello “chapeau” come si fa nei confronti di chi dimostra indipendenza intellettuale, vorrei porle alcune domande:
= come ha votato in Senato sulla riforma;
= se ha votato no subito “chapeau”, se ha votato si perché lo ha fatto;
= perché dal si al Senato (se così fosse stato) al no attuale;
= perché, così può legittimamente apparire, si coglie questa occasione per prendere le distanze politicamente da Renzi dopo essere salita sul suo carro ritenuto vincente;
= se non ritenga che i suoi ex amici bersaniani non siano stati più coerenti in questi anni;
= quali siano stati i provvedimenti adottati dal governo Renzi, ove ve ne siano, che ha dovuto votare per disciplina ma che non condivideva e che non rivoterebbe;
= se in questa decisione non ci sia anche la considerazione politica che mai dal dopo guerra ad oggi ci siano tanti democristiani al potere come oggi;
= se, da laica, ha condiviso l’incisione degli stemmi papali in piazza Garibaldi che il suo sindaco, privo di cultura storica, ha stoltamente voluto effiggere in quel luogo che da sempre rappresentava un giusto equilibrio tra le culture più rappresentative di Senigallia.
Cara Silvana come vedi non si può più transitare da una posizione all’altra, se non dello schieramento, delle proprie convinzioni politiche senza darne ampie motivazioni.
Saluti affettuosi

*Già Sindaco di Senigallia

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