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A Urbino la professione solenne di due giovani suore di clausura

 

A Urbino la professione solenne di due giovani suore di clausura

A Urbino la professione solenne di due giovani suore di clausura

Domenica 30 ottobre e martedì 1 novembre due eventi importanti, in un momento di crisi vocazionale, per la chiesa marchigiana. Le testimonianze delle due ragazze prima delle cerimonie che saranno presiedute dall’arcivescovo monsignor Giovanni Tani

A Urbino la professione solenne di due giovani suore di clausuraA Urbino la professione solenne di due giovani suore di clausura

A Urbino la professione solenne di due giovani suore di clausuradi PAOLO MONTANARI

URBINO – Due eventi importanti in un momento di crisi vocazionale per la chiesa di Urbino. Domenica 30 ottobre alle ore 15 nella chiesa mausoleo di San Bernardino, suor Chiara Paola Oppia del monastero di Santa Chiara extra moenia, vivrà l’intenso rito della Professione solenne, nella cerimonia presieduta dall’Arcivescovo di Urbino mons.Giovanni Tani. Il rito sarà il momento conclusivo di un percorso spirituale iniziato il 13 ottobre 2012. L’altro grande appuntamento sarà per il giorno dei Santi, dove alle 16 sempre a Urbino, nella chiesa di Santa Caterina del monastero delle agostiniane di Urbino in via Saffi, si terrà la professione temporanea sempre nelle mani dell’Arcivescovo di Urbino, di suor Eleonora Alborghetti.

Abbiamo avvicinato le due neo professe che ci hanno raccontato con molta delicatezza la loro testimonianza.

Suor Paola, di  origine sarda, vuole ringraziare innanzitutto i suoi genitori per la testimonianza cristiana che le hanno dato nel tempo”. Dopo un lungo periodo nella mia Sardegna, sono andata a lavorare a Milano e dove ho visto con i miei occhi la pluralità del vivere insieme in una grande città e respirato la sfida di non ignorarsi ma di guardare chi ci è accanto, anche solo per poco tempo magari nei mezzi pubblici o nei mille piccoli incontri  di ogni giorno. Ho ringraziato per le vite che si sono incrociate e arricchite nello scambio, nel condividere i momenti quotidiani nella semplicità Il mio è stato un cammino molto laico di ricerca inquieta di qualcosa in più…Questa inquietudine , per me, è stata come la voce del Signore che mi chiamava perché lui desiderava farsi conoscere. E’ proprio a Milano, che ho ricevuto esempi forti di vita di fede, testimonianze concrete e silenziose di dono di sé. Mi ponevo molti interrogativi: perché tante persone dopo una settimana di lavoro andavano a fare i volontari nella mensa dei poveri?  Questo ad altri interrogativi mi sono rimasti aperti, finché questa curiosità teorica, si è concretizzata, ed ho compreso che la verità di tutto questo è Gesù Cristo. In vista della mia professione, sono tornata a ringraziare il sacerdote di Milano che mi ha accompagnata in questo cammino spirituale. Anche qui nel monastero delle clarisse di Urbino, la vita è semplice e normale.” Una delle testimoni di questa vita in clausura è stata una grande regista, Liliana Cavani, innamorata della figura di San Francesco, ma che ha avuto con l religione un rapporto laico e talvolta critico verso le istituzioni. Liliana Cavani venne a Urbino al monastero delle clarisse anni fa in pieno inverno e vi rimase del tempo per girare un documentario sul silenzio, il valore della preghiera. Ne rimase affascinata.Gli stessi sentimenti lo ha vissuti in chiave religiosa suor Paola. Il mondo affermò la Cavani ha bisogno della clausura, che non significa rfugiarsi o rigettare la realtà. Per suor Paola le tappe che la stanno conducendo alla Professione Solenne, l’ha avvicinano sempre più a Cristo, anche nella diversità e plurialità fra le sorelle in convento.”Noi viviamo il carisma di Santa Chiara d’Assisi, che è un dono e insieme una sfida per l’accoglienza e l’apertura verso il prossimo. In queste giornate vivo due emozioni: la gioia e lo stupore che vorrei esprimere così: ” Ti ringrazio Signore perché sei entrato nella mia vita quando io non pensavo. Ti ringrazio perché lo hai fatto in punta di piedi e mi hai dato tutto il tempo per accorgermi di te”.

Suor Eleonora Alborghetti, prenderà la professione temporanea il 1 novembre.

“La mia con il signore è stata una storia di corteggiamento. Dove il pretendente Dio, è molto insistente e caparbio. Mi chiamo Eleonora Alborghetti e sono nata a Brescia l’8 giugno 1993 e li ho vissuto fino a 19 anni. Terminato il liceo mi sono iscritta a Lettere all’università di Urbino. Pensavo di essere una studentessa che aveva raggiunto i suoi fini. Ma in realtà si stava muovendo qualcosa. >In quegli anni frequentavo gli incontri dei “Progetto: un Monastero nella città” portato avanti dalla educatrice Rita Mazzocco e dalla Comunità delle Monache Agostiniane. In particolare rimasi colpita dal percorso “Alla ricerca di un senso. Per la vita”. Fu quella la prima pietra di una costruzione che il Signore stava facendo su di me. Quando iniziai a pensare alla vita contemplativa, mi chiedevo perché proprio a me. Il Progetto mi ha dato i mezzi per scoprire la mia vocazione. Così oggi, apprestandomi a compiere con Dio questo passo della Professione temporanea nell’Ordine di Sant’Agostino sono ben cosciente di dover essere prima una donna per diventare, nelle mani delicate dello Spirito Santo, colei che il Padre e la mia comunità hanno indicato con il nome nuovo: suor Agnese”.

Anche la chiesa pesarese è in festa, perché il 29 ottobre sarà ordinato diacono in cattedrale , Valerio Rastelletti, alle ore 21,00 , per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria dell’Arcivescovo di Pesaro mons.Piero Coccia. Ieri sera vi è stata una veglia di preghiera nella parrocchia di san Terenzio di Cattabrighe, che ha visto recentemente l’entrata del nuovo parroco, don Michele. Valerio Rastelletti pesaresem si è diplomato al Benlli IPSIA e 14 ani entra nel mondo del lavoro. Proviene da una famiglia cattolica e la sua vocazione è frutto di un lungo percorso. Fin da bambino è chierichetto nella chesa di San Terenzio e afferma. “La Chiesa è stata per me una seconda famiglia nella quale mi sono sempre sentito accolto”. Nel 2011 si iscrive al seminario regionale di Ancona e durante gli studi teologici, compie una esperienza di missione in Bolivia e poi seguiranno pellegrinaggi in Terra Santa. Dal novembre 2015 presta tirocinio pastorale nella parrocchia del Duomo sotto la guida di don Stefano Brizzi e don Roberto Sarti. “La mia ordinazione diaconale nell’anno della Misericordia , sottolinea Valerio, la vedo come una Grazia e oltretutto la data del mio diaconato coincide col giorno dei Santi pesaresi Decenzio e Germano, la festa dei diaconi”.

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