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A Sant’Angelo in Vado una festa di profumi e sapori con vino e tartufo bianco delle Marche

A Sant’Angelo in Vado una festa di profumi e sapori con vino e tartufo bianco delle Marche

Un’altra bella iniziativa curata dai sommelier del Montefeltro, guidati dal brillante Raffaele Papi

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di GIUSEPPE CRISTINI*

SANT’ANGELO IN VADO – Vino e tartufo bianco delle Marche; questo  l’abbinamento straordinario e  non solo virtuale, ma reale e tattile di una bella iniziativa curata dai sommelier del Montefeltro guidati dal brillante Raffaele Papi, andata in scena a Sant’Angelo in Vado.

Cinque piatti, 5 creazioni culinarie,  5 preparazioni gastronomiche di altissimo livello sensoriale, per decretare assieme ai vini della provincia di Pesaro e Urbino,  l’abbinamento più incredibile,  unico e quasi perfetto;  con tantissimi vini che i produttori stessi hanno scelto.

Con tante certezze sul tavolo: la prima è la grande professionalità dei cuochi partecipanti, che poi ripresenteranno queste portate, nella cena di gala di mercoledì 26 ottobre  (già sold out). Grandi esperti in giuria, e altissimo profilo, di colori, profumi e gusti nella sequenza dei capolavori di cucina.

Andiamo insieme  a scoprire le varie preparazioni gastronomiche. Parte lo storico, Alberto Melagrana, del ristorante Antico Furlo di Acqualagna  con Crema di zucca gialla porcino, burrata, acciuga disidratata  e tartufo, (che ha definito il suo piatto: innamoramento della cucina italiana ).

A seguire “l’illusione dell’uovo al tegamino” a firma del mitico Gianluca Passetti, del ristorante Il Gatto e la Volpe, di Montevecchio di Pergola (che ha definito il suo piatto: passionale). E ancora arriva in tavola il “Bianconiglio” dell’emergente Andrea Marzoli, locanda Girolomoni di Isola del Piano (che ha definito il suo piatto: audace). Stupefacente la creazione “Acqua e terra” di Christian Sartori del ristorante Arcimboldo di Canavaccio di Urbino (che ha definito il suo piatto: innovativo ). Per chiudere  con lo “Scrigno di ori bianchi” un dessert da favola del sempreverde Daniele Forlucci del nuovissimo ristorante La  braveria di Urbania (che ha definito il suo piatto: nostrano).

Nel servizio a tavola, non posso non rimarcare l’eleganza  delle presentazioni di Gianmorris Orciari.

Non vi è dubbio, che la figura di Alberto Melagrana ha sicuramente dato un tocco prestigioso a questa gara. E, intimamente, Alberto, ci racconta che il tartufo abbatte tutti i confini e trasporta la marchigianità  nel mondo e ci sussurra ancora: “Mi soddisfa lavorare in cucina e vedere che l’anima della sala è sempre lei: mia moglie Roberta” che con grande fascino riesce ad essere equilibrio importante per tutto il contesto. Ma quello che mi appaga particolarmente è il rispetto  per il lavoro: verso i colleghi e verso il cliente. E, come diceva Brillant Savarin, il tartufo è il diamante della cucina e lui si riferiva al tartufo nero, e tu pensa che  noi abbiamo il bianco pregiato.

I  suoi grandi piatti restano sempre le meravigliose, tagliatelle alla Benito Mussolini. Questo piatto al tartufo, aggiunge ancora “Albertone”, mi offre, il piacere di cucinare per le persone  (non importa chi esse siano) e accanto ci metto subito la mia faraona in crosta di pane a bassa temperatura con tartufo bianco.

Alberto Melagrana, che in questi anni ha sempre dato un’impronta straordinaria alla cucina al tartufo, negli ultimi tempi ha avuto qualche piccolo problemino fisico (che sta superando), ma  non ha mai perso l’amicizia di alcuni,  grandi amici cuochi …in primis Lucio Pompili.

*Cavaliere del gusto e della bellezza

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Questi, rispettivamente, i vini vincitori nell’abbinamento con i piatti al tartufo, in sequenza dalla zucca gialla al dessert

  1. Bellaluca 2015 Savelli,
  2. Bianco assoluto 2015 Cignano
  3. Andy ’14 Fiorini
  4. Gessara 2015 Vitali
  5. Estasi 2011 la montata

Nelle foto: Giuseppe Cristini con Alberto Melagrana; con Raffaele Papi; con i 5 chef; il dessert di Daniele Forlucci; Terra e mare di Christian Sartori; Illusione dell’uovo al tegamino di Gianluca Passetti; Zucca gialla di Alberto Melagrana; il Bianconiglio di Andrea Marzoli; l’ingresso della sede dell’Accademia Italiana del Tartufo, a Sant’Angelo in Vado

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