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“L’egemonia di Marotta su Mondolfo e la sentenza del Consiglio di Stato”

“L’egemonia di Marotta su Mondolfo e la sentenza del Consiglio di Stato”

L’ex sindaco Gaetano Vergari scende in campo in difesa del Comitato Cittadino Mondolfese e delle sue sacrosante battaglie

“L’egemonia di Marotta su Mondolfo e la sentenza del Consiglio di Stato”di GAETANO VERGARI*

MONDOLFO – Lettera aperta all’amico Enrico Vergoni.

“Caro Enrico,

dispiace molto di più a me quando ti dichiari deluso dal Comitato Cittadino Mondolfese per essersi, semplicemente, compiaciuto che la Sentenza del Consiglio di Stato gli abbia dato ragione per la sua denuncia della  “patente ingiustizia subita dai cittadini di Mondolfo” per essere stati esclusi dalla Regione dal voto Referendario sull’aggregazione di Marotta di Fano al Comune di Mondolfo.

Quanto all’accusa d’incapacità degli Amministratori di Mondolfo per l’abbandono in cui versa il paese nonostante la “patacca” appiccicata, alla bene o meglio, di Uno dei Borghi più belli d’Italia, mi chiedo chi sono questi Amministratori?

Non ti dovrebbe sfuggire, infatti, che l’ultimo Sindaco Mondolfese sono stato io 23 anni fa e prima di me Nella CARRADORINI nel 1967, prima e dopo mio padre ma non era di Mondolfo. Dopo di che…

Tornando alla questione Sentenza Consiglio di Stato, ti posso assicurare, per esserne componente, che il Comitato Cittadino Mondolfese non avrebbe mai agito con pregiudizio nei confronti del principio ideale di aggregare Marotta di Fano al Comune di Mondolfo se l’intento fosse stato sinceramente e onestamente solo quello di unificare quel territorio all’interno del Comune di Mondolfo per valorizzarlo e meglio amministrarlo.

Ma la realtà, purtroppo, sin dall’inizio è stata un’altra. Infatti il CCM è stato sempre costretto a battersi tenacemente, in questi 35 anni, per smascherare l’imbroglio che restava in ombra dietro la gran cassa mediatica della “Berlino dell’Adriatico”. Quello  cioè perpetrato dal Comitato MarottaUnita che, dietro la “bella e buona” facciata dell’unificazione, ha sempre coltivato il suo mito identitario, volto, grazie al maggior peso demografico che sarebbe derivato da questa aggregazione, alla “cannibalizzazione” del Comune di Mondolfo per poterlo poi denominare Marotta e realizzare così l’agognato sogno, inseguito sin dalla marcia su Roma del 1958 della costituzione del Comune di Marotta.

Penso quindi, Caro Enrico, che tu abbia visto un altro film. Il Comitato MAROTTA UNITA, infatti, dietro la facciata dell’iniziativa “umanitaria” di unificare una comunità divisa e derelitta (ma divisa da chi? Quel confine esisteva da secoli) non ha mai fatto mistero, per bocca dei suoi esponenti, di voler perseguire l’egemonia di Marotta all’interno del Comune, col cambio del nome da Mondolfo a Marotta, lo spostamento della residenza municipale, facendo così di Marotta il Capoluogo del Comune e magari, perchè no, anche del mondo.

Tant’ è vero che, in questo delirio di onnipotenza e prepotenza, appena s’è realizzata l’aggregazione di Marotta di Fano al Comune di Mondolfo, a seguito del Referendum “truccato”, subito due Consiglieri aderenti al Comitato hanno presentato in Consiglio Comunale la proposta di cambiare in Marotta il nome al Comune. Altrimenti, è stato più volte esplicitamente dichiarato, a cosa sarebbe servita l’UNIFICAZIONE?

A quel punto è caduta la maschera ed anche i più ipocriti (non credo alla buona fede di nessuno) fra i politici locali, i quali si erano sempre barcamenati sulla questione, sono stati costretti a prendere una posizione di netta contrarietà, dando finalmente ragione al Comitato Cittadino Mondolfese che da 36 anni si batte contro questo violento disegno prevaricatore.

Prendiamo atto, comunque, che tale proposta è stata respinta a larga maggioranza dal Consiglio comunale di Mondolfo. Così come ci ha rinfrancato la sconfitta della “Lista Marotta” che alle ultime elezioni comunali si proponeva lo stesso intento, a dimostrazione dello scarso seguito popolare di questo pericoloso progetto identitario.

In conclusione Caro Enrico, il tuo appello a difendere tutti insieme appassionatamente i “sacri confini” del Comune, perché “tutti si debbono sentire mondolfesi“, pur essendo apprezzabile e condivisibile temo che sia destinato a cadere nel vuoto. Questa professione di amore per Mondolfo che tu generosamente auspichi non troverà, purtroppo, molto ascolto presso il Comitato Marotta Unita che ha manifestato il suo vero intento col Programma elettorale della Lista Marotta. Questo, infatti, è la prova regina della malafede, dello spirito di sopraffazione e della voglia di annullamento di Mondolfo covata in tutti questi anni da questo Comitato.

Serve qualche altra PROVA?

Al contrario mi piacerebbe conoscere in proposito il pensiero del nuovo Sindaco e della Giunta, finalmente, “liberata” dalla presenza in Giunta di rappresentanti mondolfesi.

Quanto a me, non ho mai creduto alle “piccole patrie“. Ha fatto più stragi e distruzioni il Nazionalismo del Ventesimo secolo che la somma di tutte le guerre della storia dell’umanità.

Sono per il superamento dei particolarismi e quindi dei “campanili” che hanno sempre fatto il paio con oscurantismo ed arretratezza culturale e sociale. Sono convinto che si può e si deve amministrare meglio i territori oltre la morfologia ma salvaguardandone storia e cultura, organizzandoli in ambiti amministrativi più ampi grazie alle moderne tecnologie per ottimizzare al meglio le sempre più scarse risorse.  Da 20 anni mi batto quindi, convintamente, per la fusione dei Comuni di Mondolfo, Monteporzio e San Costanzo per dare vita a “Cesania“, una realtà di 20 mila ab. , finalmente  la vera Città della Val Cesano. E se si vorrà tenere unita Marotta, nel caso la Consulta annullasse l’aggregazione,  non sarebbe male fondersi anche con Fano per creare un Ente da 80 mila abitanti che risponda veramente alle esigenze di risparmio, efficienza e modernità di cui le nostre comunità necessitano.

*Ex Sindaco di Mondolfo

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