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San Paolo di Jesi prepara la “Festa del vino di visciola”

San Paolo di Jesi prepara la “Festa del vino di visciola”

San Paolo di Jesi prepara la “Festa del vino di visciola”

Una manifestazione unica in Italia che promuove “il più autentico e originale biglietto da visita della tradizione rurale delle Marche”. Appuntamento dal 14 al 16 ottobre

San Paolo di Jesi prepara la “Festa del vino di visciola”San Paolo di Jesi prepara la “Festa del vino di visciola”  San Paolo di Jesi prepara la “Festa del vino di visciola” San Paolo di Jesi prepara la “Festa del vino di visciola”

SAN PAOLO DI JESI – Tradizione, cultura, divertimento e soprattutto promozione del territorio attraverso un’eccellenza gastronomica. È la “Festa del vino di Visciola”, l’unico evento in Italia e celebrare un prodotto sempre più ricercato e apprezzato. Nel cuore delle colline del Verdicchio, a San Paolo di Jesi, in provincia di Ancona, un altro vino – stavolta dolce, da degustazione o da dessert, a base di ciliegie acide – diventa sinonimo di gusto e di qualità, frutto di un’agricoltura sempre più strumento e veicolo di una rinascita economica. L’appuntamento con la sesta edizione della rassegna dedicata al vino di visciola è da venerdì 14 a domenica 16 ottobre. Una festa capace portare ogni anno, nel piccolo e splendido borgo collinare, migliaia di persone, da tutta la regione e non solo.

La manifestazione, organizzata dalla Pro Loco San Paolo di Jesi, con il patrocinio del Comune e della Regione Marche, da qualche anno è abbinata ad un altro evento, anch’esso unico, in programma domenica.

Si tratta della “Cavata delle zitelle”. Un rito che ha lo scopo di assegnare una dote in denaro a due giovani ancora nubili, così come aveva prescritto, agli inizi del Settecento, il reverendo di San Paolo di Jesi don Antonio Agabiti. Non una semplice rievocazione degli antichi usi contadini, dunque, ma un rituale che si ripete, per tenere fede ad un testamento, da ben 300 anni. La “Cavata” coinvolge tutte le ragazze del paese, fra i diciotto e i 28 anni, e ne individua, tramite appunto un’estrazione (“cavata”), due, alle quali va assegnata una somma di 516 euro. Eccolo il matrimonio fra tradizione, cultura e un’eccellenza dell’enogastronomia. La “Festa del vino di Visciola” regala tre giorni di divertimento, musica, buon vino e buon cibo, ma anche un tuffo nel passato e nelle tradizioni ancestrali.

Negli stand gastronomici sono serviti cibi caratteristici e piatti a base di visciola. Ricco il calendario degli appuntamenti, tutti a ingresso libero. Ad animare e colorare le giornate di festa saranno anche gli addobbi del centro storico, con l’immagine di Bacco che saluta chi entra in paese, una bottiglia gigante, nella piazza centrale, da cui sgorga il delizioso vino rosso a base di visciole, e un “Centro tracannale mobile”, una mega ambulanza, stile americano, con “infermieri” impegnati a mescere vino.

Il programma della “Festa del vino di Visciola”

Venerdì 14 ottobre si alterneranno sul palco montato nella piazzetta centrale del borgo storico di San Paolo di Jesi diversi gruppi di forte richiamo. Parliamo dei Kurnalkool, dei Contrabband e dei deejay Morru e Emiliano Effe.

Sabato 15 ottobre ancora musica con Radio Babilon, Nuju e con due deejay noti al grande pubblico come Wender e Pippo Palmieri, entrambi dello Zoo di Radio 105. La musica proseguirà fino a notte inoltrata con Marumba e il dj Salah. La giornata di domenica 16 ottobre si aprirà alle 16 con la sfilata delle zitelle e la gara di pigiatura. La musica sarà quella degli “Amici dello Zio Pecos” e del gruppo “Folk a panka”. Ancora un personaggio di forte richiamo per la giornata di chiusura della festa: il comico di “Zelig” Gianluca Impastato, alias Chicco D’Oliva. Per tutta la durata della manifestazione funzionerà un servizio di bus navetta.

Il vino di visciola. La parola al sommelier Sauro Boria

È l’altra eccellenza del territorio della Vallesina oltre al famoso Verdicchio dei Castelli di Jesi. È un vino di nicchia, che ha ottenuto il riconoscimento di “prodotto tradizionale” delle Marche, con un suo specifico disciplinare che attinge alla storia produttiva locale. Da diversi secoli è una produzione artigianale delle campagne della Vallesina.

Abbiamo chiesto a uno dei sommelier più conosciuti delle Marche, Sauro Boria, di presentare le caratteristiche del vino di visciola.

“È il più autentico ed originale biglietto da visita – spiega Boria – della tradizione rurale della nostra regione, accanto ai vini d.o.c. marchigiani. Un nettare dall’aroma antico e suadente, un vino da dessert o da meditazione per eccellenza, sia oggi, che un tempo, sulle tavole delle famiglie. Un vanto che oggi varca anche i confini nazionali. In particolare il ‘vì de visciola’ è di casa in quella parte dell’entroterra che dalla Vallesina e da San Paolo di Jesi giunge sino a Pergola. Un’area che, per le sue peculiarità pedoclimatiche, dona a questo frutto selvatico, il ‘prunus cerasus’ della famiglia delle ciliegie, un aroma particolare dal sapore acidulo e dalla polpa carnosa e rossa. Dalla raccolta della visciola nel mese di giugno, alla sua esposizione al sole con l’aggiunta di zucchero sino al mese di settembre, alla successiva fermentazione con il mosto nuovo da uve rosse, si dà vita ad una bevanda che i contadini marchigiani chiamavano ‘vì de visciola’ o ‘liguore de visciola’, attribuendogli proprietà afrodisiache. Il vino di visciola veniva sempre proposto dalla famiglia nei momenti di festa e amicizia”.

Il sommelier Boria fornisce anche alcune specifiche tecniche. Il vino di visciola ha una gradazione di circa 13° – 14° alcoolici e “con un residuo zuccherino – dice l’esperto – che facilita la piacevolezza di questo prodotto”. Il colore è rosso rubino con riflessi amaranto. All’olfatto è “gradevolmente intenso, vinoso come di vino nuovo appena prodotto. I profumi sono sensuali e persistenti di fragola, lampone, frutti di bosco maturi, confettura, sentori di pesca selvatica matura”. Il gusto? “In bocca mostra una leggerissima tannicità, notevole morbidezza ed un’elevata persistenza senza perdere in freschezza. È coinvolgente, giusto corpo, buona sapidità ed acidità ed un giusto equilibrio. Il frutto stuzzica le papille gustative dal sapore di frutti di bosco freschi e maturi, fiori, mirtilli e ciliegie”. Insomma, un vino interessante “che si può presentare in qualsiasi ora della giornata – assicura Boria – che intriga e invoglia a bere un secondo o terzo bicchiere. Il tutto grazie al suo equilibrio. Sapientemente preparato dai nostri produttori di San Paolo di Jesi ed affinato in bottiglia il vino di visciola si presta altresì ad un invecchiamento di diversi anni perdendo sull’unghia del bicchiere il suo colore rosso rubino”.

Una bevanda da fine pasto che “si sposa nel migliore dei modi con i dolci tradizionali: ciambelloni, crostate, biscotti alle mandorle, gelati e dolci in genere. Usato anche come base per cocktails, sostiene bene anche l’impegnativo test del cioccolato fondente e del torrone”.

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