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Una strage spaventosa: nelle Marche le vittime sono salite a 53

Una strage spaventosa: nelle Marche le vittime accertate sono già 53Una strage spaventosa: nelle Marche le vittime accertate sono salite a 53

Secondo le indicazioni fornite dal Capo della Protezione civile i corpi recuperati sono saliti a 159. Il sisma ha letteralmente raso al suolo Amatrice e Accumoli, nel Reatino, e la frazione di Pescara del Tronto, nel comune di Arquata del Tronto, nell’Ascolano. Quasi 250 le scosse registrate nella giornata di mercoledì, di cui 10 di elevata magnitudo

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PROSEGUE LA SPAVENTOSA sequenza di terremoti nel centro Italia, sull’Appennino fra Marche, Lazio, Umbria e Abruzzo. Quasi 250 le scosse registrate nella giornata di mercoledì, di cui 10 di elevata magnitudo.
L’intera sequenza sismica è nata dal terremoto di magnitudo 6.0 avvenuto alle 3.36 di mercoledì. Questo sisma ha letteralmente raso al suolo Amatrice e Accumoli, nel Reatino, e la frazione di Pescara del Tronto, nel Comune di Arquata del Tronto, nell’Ascolano.
Il bilancio provvisorio delle vittime è già terrificante: almeno 159 i morti. Quasi 160 “vite spezzate”, come le ha definite il premier Matteo Renzi, nell’incontro con i giornalisti nella Prefettura di Rieti.
La prima scossa, di magnitudo 6, ha sorpreso nella notte le popolazioni di Accumoli, Arquata del Tronto, Amatrice, e già dalle prime ore dell’alba, la situazione è apparsa molto pesante.
Ad Arquata del Tronto le vittime sono già 53. Cinque, al momento, i dispersi secondo i vigili del fuoco del comando provinciale di Ascoli Piceno. Sono invece 1.500 le persone rimaste senza casa, perché distrutta o inagibile, in quest’area delle Marche devastata dal sisma. Lo rende noto la Protezione civile regionale. La maggior parte dei senzatetto si concentra nel comune di Arquata del Tronto e nella sua frazione di Pescara del Tronto, rasa al suolo.
In tutta la zona devastata dal sisma si continua a scavare senza sosta, cercando di strappare alle macerie qualche fortunato ancora in vita. L’ultimo aggiornamento sul numero delle vittime è stato fornito dal capo della Protezione civile in collegamento a Porta a Porta, su Rai 1: «Ci sono 106 morti sulla parte laziale e 53 sulla parte marchigiana, quindi il bilancio ufficiale sale a 159 vittime», ha affermato Fabrizio Curcio, secondo cui il numero crescerà perché ci sono dei ritrovamenti in corso. Per cui i dati restano parziali. «Non si sa ancora quante persone sono disperse», ha affermato il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi.
Erano le 3.36 della notte quando il terremoto ha colpito tutto il centro Italia. Un tremore che ha lasciato, paura, morte e distruzione. La scossa di magnitudo 6,0 è stata registrata in buona parte del nostro Paese, essa aveva una profondità di 4 chilometri dalla superficie, e un epicentro vicino ad Accumoli, in provincia di Rieti.
A quella prima maledetta scossa ne sono seguite altre, quasi 300, che hanno contribuito a rendere drammatica la situazione.

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Il presidente del Consiglio Matteo Renzi nel pomeriggio è stato ad Amatrice, per visitare la zona colpita dal terremoto. Successivamente a Rieti, nella sede della Prefettura, ha partecipato ad una riunione tecnico-operativa. In memoria delle numerose vittime del tragico terremoto che ha colpito le Regioni del centro Italia, è stata disposta – in segno di lutto – l’esposizione a mezz’asta delle bandiere nazionale ed europea sugli edifici pubblici dell’intero territorio nazionale.
Prosegue l’impegno del Servizio Nazionale della Protezione Civile mobilitato da stanotte a seguito del terremoto che ha colpito il centro Italia e delle numerose scosse, anche forti, che si sono succedute. Sono circa 4370 gli uomini e le donne appartenenti alle diverse strutture operative di Protezione Civile, ai centri di competenza tecnica scientifica o alle aziende erogatrici di servizi essenziali, dispiegati sul territorio. A questi si aggiunge tutto il personale delle amministrazioni territoriali delle aree colpite dal sisma nonché quello delle colonne mobili attivate da fuori regione (Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Molise, Emilia Romagna, Toscana) per portare aiuto.
In particolare, 880 del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, 379 appartenenti alle Forze Armate e oltre mille alle Forze di Polizia, a cui si aggiungono 262 unità di personale della Croce Rossa Italiana e circa 570 uomini e donne delle organizzazioni di volontariato nazionale, nonché 540 del volontariato locale di Lazio, Marche e Umbria. Ammonta a un totale di 170 il personale dei diversi centri di competenza tecnica e scientifica – Ispra, INGV, Enea, Cnr, ma anche la Direzione Generale Dighe del Ministero Infrastrutture e Trasporti; circa 200 unità di personale in campo per le aziende erogatrici dei servizi di luce e gas; altrettante per gli operatori di telefonia e circa 120 per la viabilità. Sono stati impiegati nel corso della giornata, inoltre, 12 elicotteri (6 del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, 3 del Corpo Forestale dello Stato, 2 della Polizia e uno delle Capitanerie di Porto) a cui si aggiunge la disponibilità di ulteriori 9 velivoli (4 dell’Esercito Italiano, 4 della Guardia di Finanza e uno dei Carabinieri), e da stasera un elicottero dell’Aeronautica Militare. Centinaia i mezzi di soccorso e oltre 70 le squadre cinofile impegnate nelle ricerche.

Il Capo Dipartimento, Fabrizio Curcio, resterà a Rieti presso la prefettura per coordinare l’attività, assieme a tutto il personale esperto del Dipartimento impegnato in loco. Il Comitato Operativo della Protezione Civile resta riunito in seduta permanente a Roma, mentre, sul territorio colpito, proseguono le operazioni di ricerca e soccorso a cui si affiancano le prime attività di assistenza alla popolazione.
La Protezione civile ricorda che sono attivi i seguenti numeri verdi informativi: contact center della Protezione civile nazionale: 800840840; sala operativa della protezione civile Lazio: 803 555; numero verde della Protezione Civile delle Marche 840001111.
Per la raccolta di offerte di beni e servizi in favore delle popolazioni colpite, la Regione Lazio e la Regione Marche hanno attivato due caselle di posta dedicate: per il Lazio le offerte possono essere inviate a sismarieti@regione.lazio.it. Per le Marche il riferimento è prot.civ@regione.marche.it.
È infine attivo il numero solidale 45500, tramite cui è possibile donare due euro a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto inviando un sms o chiamando da rete fissa.

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