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A Ostra un grande Rigoletto con protagonisti marchigiani

A Ostra un grande Rigoletto con protagonisti marchigiani

A Ostra un grande Rigoletto con protagonisti marchigiani

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di PAOLO MONTANARI

OSTRA – Tanta gente al Rigoletto di Verdi nella piazza principale di Ostra. Il direttore d’orchestra, il pesarese Massimo Sabattini, ha sapientemente diretto l’orchestra “Le Voci del Montefeltro” e il coro lirico “La Regina” di Cattolica. Un Rigoletto scenograficamente tradizionale ma, grazie alla stupenda location con le bellezze artistiche presenti, è divenuta un’opera dalla messa in scena metateatrale, in alcune sequenze cinematografica.
Tutto questo è merito del Deus ex machina della situazione Roberto Ripesi che, oltre a svolgere la regia dell’opera, ha interpretato il ruolo drammatico di Sparafucile.
Ma veniamo all’interpretazione di Rigoletto, l’opera più rappresentata al mondo, che ha visto in Giulio Boschetti, baritono di origine umbra, un Rigoletto eccezionale.

Nei prossimi mesi si esibirà a Tiroler Festspiele Erl nel ruolo di Giorgio Germont ne “La traviata” e successivamente nel Teatro Cervantes di Malaga interpretando Scarpia ne “La Tosca”. Ma già in passato, il giovane baritono ha tenuto in vari teatri d’Europa interpretazioni varie, dal “Così fan tutte” e “Don Giovanni” di Mozart, a “Nabucco” a “Bohème”. Ma l’ultimo grande suo impegno artistico locale è stato in Austria, dove nei giorni scorsi, sotto la direzione di Gustav Kuhn, ha interpretato nell’edizione integrale di cinque ore e mezzo, il Guglielmo Tell nell’omonima opera rossiniana. La sua voce, tipicamente verdiana, ha colpito per le coloriture e per il pathos che ha dimostrato nell’interpretare la figura di Rigoletto, un’opera che fa parte della cosiddetta trilogia di Verdi insieme a “Traviata” e “Trovatore”. In particolare il baritono umbro ha evidenziato le sue grandi capacità vocali nelle arie più famose di Rigoletto: “Cortigiani vil razza dannata”, “Ridatemi la figlia”. Di grande impatto emotivo e scenico, la sua presenza nel terrazzo di una antica casa di Ostra che, per l’occasione, rappresentava la dimora di Rigoletto, in cui era stata rapita l’amata figlia Gilda. Anche il finale, con un Roberto Ripesi all’altezza del ruolo drammatico di Sparafucile e una grande Jimena Llanos nel ruolo di Maddalena.
I tocchi della campana della Torre Civica sono il preludio di un finale drammatico che tutti conosciamo: la morte di un’innocente, Gilda che, proprio per la sua purezza e ingenuità, scardina un marchingegno criminoso andando incontro lei stessa alla morte.
La pesarese Marta Torbidoni ha interpretato con grande sentimento il ruolo di Gilda, soprattutto accanto al padre Rigoletto.
Momenti di vera commozione, che Verdi, con il suo genio musicale e drammaturgico, ha saputo trasmettere ai suoi personaggi.
Altri tre pesaresi, Giuseppe Lamicela nel ruolo del Conte di Monterone, Andrea Gamberini nel ruolo di Marullo e Alessio Paolizzi nel ruolo del Conte di Ceprano. Inoltre il bravo cantante umbro Giorgio Piccotti nel ruolo di Matteo Borsa, hanno fatto da pregevole corollario nell’intrigo, nella calunnia e nella derisione al tenore riminese Paolo Gabellini nel ruolo del Duca di Mantova. Ruolo importantissimo e con arie divenute popolari che il tenore è riuscito ad affrontare dignitosamente.
Buona l’interpretazione musicale dell’orchestra ed equilibrata l’interpretazione corale diretta da Gilberto Del Chierico.

(Foto di MARTA FOSSA)

 

 

 

 

 

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