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Al Castello di Frontone musica e poesia

Al Castello di Frontone musica e poesiaAl Castello di Frontone musica e poesia

Venerdì sera con “Last Blues – Cesare Pavese e Luigi Tenco”

Al Castello di Frontone musica e poesia

FRONTONE – Nella splendida cornice del Castello Della Porta una serata di grande musica e poesia. Venerdì 26 agosto alle ore 21, il salone d’onore del Castello, ospiterà “Last Blues – Cesare Pavese e Luigi Tenco”: un viaggio nel mondo della poesia e delle note. Ad organizzare l’interessante iniziativa l’Associazione Culturale Musicarte di Lodi con la collaborazione dell’Amministrazione comunale e della Pro Loco.

Durante la serata si potranno ascoltare brani e canzoni, grazie agli interventi di Pasquale Briscolini, introduzione e voce recitante, Stefano Torre, voce, Giorgio Merati, clarinetto e flauti, Maurizio Piantelli, chitarre.

L’associazione Musicarte nasce nel 1992 a Lodi, dove inizia una complessa attività che prevede una parte didattica e una di produzione e organizzazione artistica.

La serata di venerdì 26 rientra nel progetto “poesia-musica”.

Con la musica ci capita più spesso e più spontaneamente di emozionarci, forse che la musica sia in possesso di caratteristiche particolarmente efficaci in questo campo? E allora, perché non abbinare, in modi opportuni, poesia e musica? Perché non accostare più di frequente ritmi poetici e ritmi musicali, per provare a creare “risonanza” nell’ambito delle nostre emozioni?

C’è almeno un caso particolare di due nostri artisti –  dei due ambiti, poetico e musicale – che esprimono fra i loro ritmi una sicura sintonia. Parliamo di Cesare Pavese e Luigi Tenco, distanti trent’anni esatti come anno di nascita, ma incredibilmente vicini per luogo di nascita, sensibilità e modo di vedere e sentire il mondo. Sono entrambi legati in modo indissolubile alla terra d’origine. “Queste dure colline che han fatto il mio corpo e lo scuotono a tanti ricordi,…”, dice Pavese in “Lavorare stanca”; e Tenco: “La solita strada, bianca come il sale, il grano da crescere, i campi da arare,….”. Di Tenco sappiamo, peraltro, l’amore per le opere di Pavese: “era un fanatico di Pavese. Abbiamo litigato un sacco di volte su Pavese, io e lui”, dice Gino Paoli parlando di Luigi. Sulla “sintonia”  fra Cesare Pavese e Luigi Tenco si è parlato addirittura all’Università. Ma anche qui, non si tratta di “solo razionale”, ma c’è sotto il ritmo poetico dell’uno e il ritmo musicale dell’altro, una sintonia complessiva che va soltanto “agita, sperimentata” (e non tanto “spiegata”) attraverso un’alternanza fra brani dell’uno e canzoni dell’altro. Quindi fra brani o poesie di Cesare Pavese e canzoni di Luigi Tenco.

 

 

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