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Ospedale unico, da Ceriscioli parole inaccettabili

Ospedale unico, da Ceriscioli parole inaccettabili

Decisa presa di posizione di Piergiorgio Fabbri, consigliere regionale del M5S, dopo la Conferenza dei sindaci – a Urbino – dell’Area Vasta 2

Ospedale unico, da Ceriscioli parole inaccettabili

URBINO – Piergiorgio Fabbri, consigliere regionale d’opposizione del M5S, era presente alla Conferenza dei sindaci dell’Area Vasta 2. Abbiamo chiesto un parere personale sull’assise. <Irritante l’intervento di chiusura del presidente Ceriscioli all’Assemblea tenutasi in Urbino. Nell’intervento “il governatore” ha affermato che il dibattito è chiuso, in quanto non si può proseguire all’infinito, ed ha chiesto una sintesi politica rispetto all’ospedale unico ed al modello sanitario in corso di definizione, in assenza del quale prenderà le decisioni del caso su “criteri oggettivi”, in forza del mandato che ha ricevuto. Queste affermazioni sono di una superficialità e prepotenza inaccettabili>.

Per quali motivi? <In primo luogo perché la Regione non ha un modello sanitario aggiornato, infatti il Piano sanitario è scaduto dal 2014, in secondo luogo perché il dibattito sull’ospedale unico non è rispetto a dove farlo (come tenta di affermare il Pd provinciale), ma piuttosto se farlo o meno, visto che non ci sono i soldi (si parla di leasing senza specificare il costo del riscatto finale, che addizionato alle somme spese prima potrebbe risultare troppo oneroso per le tasche dei cittadini) e considerato che manca un’analisi costi/benefici approfondita, che metta a confronto l’alternativa di ammodernare le strutture esistenti>.

Il Presidente in precedenza… <Si era avventurato in una polverosa esposizione di un fantasioso “modello sanitario policentrico” e, giocando con le parole, ha affermato che i centri saranno tre: Marche Nord (che dovrebbe pagarsi a questo punto in autonomia l’ospedale unico), Urbino e Pergola; questa “visione” non prende in considerazione la realtà dei fatti, secondo la quale Urbino ha seri problemi di qualità dei servizi (soprattutto chirurgia e medicina) e di adeguatezza delle strutture (posti letto e lavori di ristrutturazione interminabili), mentre parlare di “ospedale di Pergola” allo stato attuale sembra inappropriato. Purtroppo, finora, a fare da controcampo alle “dichiarazioni in libertà “di Ceriscioli, ci sono gli atti formali della Regione: istituzione degli ospedali di comunità (praticamente dei cronicari, senza neanche il pronto soccorso), introduzione dei privati a Sassocorvaro, progetto di un nuovo quartiere-ospedale a Fossosejore, accordo sanitario con San Marino>.

Quale il vero dramma della Sanità provinciale? <Il vero dramma della sanità provinciale è il costo della mobilità passiva (nostri concittadini che si curano fuori regione a spese della Regione, quindi a spese nostre), e la mancanza di un modello di sanità territoriale incentrato sulla prevenzione e che faccia da filtro all’utilizzo degli ospedali maggiori. Per questo motivo il Movimento 5 Stelle ha elaborato una proposta sanitaria alternativa a quella regionale, che nei prossimi giorni renderà pubblica con una conferenza stampa dedicata>. Il modello sanitario di Ceriscioli?, <Ormai quasi completamente cieco è il seguente: le cose facili (senza rischi e costi particolari) le fa il privato (Day Surgery), il pubblico ti accompagna verso casa (cure intermedie) o verso il riposo eterno (lungodegenza), e per le cose difficili od urgenti corri verso il dorato (per quanto costerà) Ospedale Unico o ti rivolgi all’estero>.

I sindaci? <I sindaci nostrani si lamentano da un lato del troppo potere che la giunta esercita in materia sanitaria, e dall’altro si ostinano a non firmare la richiesta di referendum promossa dal Movimento 5 Stelle per limitare tali poteri. Ero curioso che i nostri sindaci portassero in Assemblea l’ordine del giorno ricevuto con la lettera aperta dei “comitati per salute” nati in numerose cittadine, con la quale viene chiesto di redigere uno studio serio sui fabbisogni sanitari della popolazione marchigiana, di spiegare l’aumento dei costi sanitari a fronte di un decadimento dei servizi e di prendere provvedimenti disciplinari e organizzativi per evitare nuovi scandali nel settore. Silenzio totale! Che vergogna!>. (eg)

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