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Da oggi indaga Livio Bacci, il commissario della Polstrada: il primo caso in riva all’Adriatico

Da oggi indaga Livio Bacci, il commissario della Polstrada: il primo caso in riva all’Adriatico

Il nuovo personaggio letterario nasce dalla creatività di due fratelli, Giovanni e Francesco Belfiori, figli di un vero poliziotto della Polizia Stradale di Fano

Da oggi indaga Livio Bacci, il commissario della Polstrada: il primo caso in riva all'Adriatico

FANO – Da oggi anche la Polizia Stradale ha il suo investigatore letterario: è il commissario della Polstrada Livio Bacci e a partorirlo è stata la fantasia di due fratelli di Fano, Giovanni, giornalista e ideatore del Passaggi Festival, e Francesco Belfiori, insegnante e sceneggiatore che da anni vive nell’alta val Metauro, figli di un vero poliziotto della Stradale.

La prima indagine di Bacci, “Le parole mute del tempo”, esce in libreria in questi giorni per i tipi della casa editrice Novecento, nella collana specializzata nel genere Calibro 9, diretta da Paolo Roversi.
Nel suo primo caso, ambientato in una città che non è mai nominata ma che assomiglia molto a Fano per i suoi locali, i suoi personaggi, la sua struttura urbanistica, Bacci si trova alle prese con un cold case: una vecchia storia degli anni Ottanta, fra il mare Adriatico, le feste estive sulla spiaggia, la musica dei Duran Duran, le grandi compagnie giovanili. A farlo tornare indietro nel tempo è un biglietto trovato nella cassetta delle lettere, con scritte poche parole e due date: “Giulia 1965-1983. Io so”. Giulia era la ragazza di Livio, un amore durato pochi mesi, quando entrambi erano diciottenni, e culminato con la sparizione della ragazza, una sera d’estate, durante una delle tante feste in spiaggia. Chi ha scritto, dopo tanto tempo, quel biglietto,? E perché? Livio Bacci, commissario quasi cinquantenne, collezionista di angeli, fumatore e boxeur, è chiamato ad affrontare i propri ricordi, i propri dubbi e la sconvolgente verità che si nasconde da trent’anni dietro il caso della ragazza Giulia.

Il romanzo trova così svolgimento e conclusione negli anni duemila, ma un lungo flashback della memoria ci riporta alla torrida estate del 1983, l’anno successivo ai mondiali vinti dagli azzurri al Santiago Bernabeu di Madrid, l’anno dei 99 Luftballons della tedesca Nena e della Sanremo di ‘Vita spericolata’ di Vasco Rossi, dell’arresto del conduttore tv Enzo Tortora e del primo governo a guida socialista. Per il giovane Livio, però, fu anche l’anno in cui tutto cambiò, in cui decise che forse il suo destino era quello di diventare uno ‘sbirro’.
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Il primo incontro pubblico con gli autori è in programma giovedì 28 luglio, nel Montefeltro, a Cavoleto di Piandimeleto (Piazza Alta, ore 21), piccolo borgo non lontano da Carpegna, successivamente gli autori saranno a Cervia (Fantini Club, 5 agosto) e, con date ancora da fissare, a Pesaro, Pescara, Bologna, Genova ecc

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