AREA ESINOCULTURA

Nella Pinacoteca di Jesi l’affresco della chiesetta di Colle Paradiso

Nella Pinacoteca di Jesi l’affresco della chiesetta di Colle Paradiso

Nella Pinacoteca di Jesi l'affresco della chiesetta di Colle Paradiso

JESI – I turisti ed i visitatori che sempre più numerosi frequentano la Pinacoteca civica, da alcune settimane possono notare, all’interno degli spazi espositivi, anche un grande affresco del sec. XVII, di autore ignoto, proveniente dall’antica chiesetta del S.Crocifisso situata alle pendici di Colle Paradiso, nella zona di nuova urbanizzazione di via degli Appennini.

L’opera d’arte in questione, di proprietà privata, è stata concessa in deposito temporaneo al Comune di Jesi per 5 anni, con l’impegno di consentirne la pubblica fruizione.

L’affresco, considerato dagli esperti di pregevole realizzazione, raffigura il Cristo crocifisso affiancato da San Francesco d’Assisi stigmatizzato e da San Domenico di Guzman, entrambi in atteggiamento contemplativo. La raffigurazione congiunta dei due Santi si carica di un forte valore ideologico, interpretata come simbolo di concordia e pacificazione tra i rispettivi Ordini (quello francescano e quello domenicano) dopo che per secoli non mancarono attriti e incomprensioni. E che questo sentimento di equilibrio ritrovato sia espresso anche in un’opera presente a Jesi non è casuale, visto che proprio nel Seicento nella nostra città i seguaci di Francesco potevano contare su tre insediamenti maschili – i Conventuali a San Floriano, i Minori dell’Osservanza a San Francesco al Monte (nell’area dove oggi è presente la Casa di Riposo) e i Cappuccini a San Michele (nella zona dell’attuale palestra Carducci) – e due femminili con le Clarisse erano attive nei conventi di Santa Chiara (Appannaggio) e della SS. Annunziata (ex Cuppari di vicolo Angeloni). E nella stessa epoca, i domenicani abitavano il convento di via Valle cui era annesso un ospedale.

Un affresco – opportunamente fatto restaurare dai proprietari – ricco dunque di suggestioni, recuperato dalla chiesetta ormai fatiscente costruita nel 1629 per volontà della famiglia Piergentili e successivamente passata in  proprietà alla famiglia Grilli.

Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.laltrogiornale.it