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A Urbino il Pd potrebbe prepararsi al salvataggio del sindaco Gambini

A Urbino il Pd potrebbe prepararsi al salvataggio del sindaco Gambini

La conclusione del braccio di ferro tra Sgarbi e Crespini con la cacciata dell’assessore e vice-sindaco non chiude tutte le polemiche. Il capogruppo dem Piero Sestili ha chiesto un incontro ufficiale al primo cittadino. La posizione di Ermanno Torrico di Sinistra per Urbino

 

A Urbino il Pd potrebbe prepararsi al salvataggio del sindaco Gambini A Urbino il Pd potrebbe prepararsi al salvataggio del sindaco GambiniURBINO – Il braccio di ferro tra Sgarbi e Crespini è giunto al capolinea con la cacciata dell’assessore e vice-sindaco. Un braccio di ferro esploso con l’albero di Natale voluto da Crespini e definito da Sgarbi <l’albero di Natale più brutto del mondo>, collocato per di più al centro di un’area monumentale tutelata dalla legge. Sembrava tutto rientrato con il  “congelamento”, prima, e poi il ritiro, di fatto, delle dimissioni di Sgarbi. Ma il fuoco covava sotto la cenere e avvisaglie non erano mancate, piccole scaramucce nell’attesa di affrontare la battaglia definitiva.

<Ho sempre considerato Crespini – sottolinea l’accademico Ermanno Torrico di Sinistra per Urbino – la brutta copia di un interventismo invasivo e capriccioso che alla fine ha logorato anche i suoi colleghi di Giunta e il Sindaco che hanno detto basta>.

Con la sua cacciata? <Finisce la fantapolitica e la provocazione postmoderna che possa esistere un “fare” senza qualità e obiettivi. Al dunque il sindaco Gambini ha scelto il male minore, dopo essersi assicurato l’impegno a sostenerlo da parte del Gruppo consiliare Cut, a dimostrazione che Crespini non controllava più nemmeno i suoi>.

La replica di Sgarbi al marito del vice-sindaco? <Dura nel tono (“Ha voluto condividere gli uffici con me”, “Ha portato a compimento imprese mie”) ha avuto un ruolo decisivo nel rimarcare il ruolo gregario di Crespini>.

Un segnale di quello che sarebbe accaduto? <Si è avvertito nel Consiglio comunale di venerdì 9 giugno quando, chiamati a votare un ordine del giorno del PD, illustrato dal capogruppo Sestili, con il quale si chiedeva che Sgarbi rendesse conto al Consiglio del suo assenteismo, il capogruppo di Cut, Sirotti, chiedeva prima del voto un’interruzione e poi, alla ripresa, dichiarava non senza qualche imbarazzo, l’astensione del suo gruppo mentre il resto della maggioranza votava contro l’ordine del giorno della minoranza Pd>.

Gambini dichiara che avrebbe deciso ben prima di venerdì di cacciare il vice-sindaco e che avrebbe voluto comunicarlo alla maggioranza martedì 6 nel corso di una riunione ma che poi, viste alcune assenze, ha optato di farlo al termine dell’assemblea consiliare di venerdì consegnando non a Crespini, che pure era presente, ma a un consigliere del suo gruppo la lettera che la dimissionava.

<Una modalità che suona come una mancanza di rispetto per il Consiglio, tenuto all’oscuro di tutto mentre Gambini, al cui fianco sedeva Crespini, teneva stretta in tasca la lettera che decretava la cacciata della sua vice>.

E questo sebbene lo Statuto, all’art. 16, comma 4, stabilisca che il sindaco può revocare uno o più assessori ma deve darne motivata comunicazione al Consiglio.

<Formalmente lo farà il prossimo Consiglio, ma sarebbe stato più corretto ed opportuno comunicarlo in apertura di seduta>.

In tutta questa vicenda il comportamento di Crespini? <E’ solo apparentemente incomprensibile. Esso è il frutto della carenza di raziocinio politico, che le ha fatto affrontare lo scontro finale con Sgarbi nel momento in cui era indebolito e sotto tiro, finalmente, di un Pd più aggressivo nel denunciarne la latitanza intollerabile e irrispettosa dei doveri istituzionali di un assessore. Non solo, ma per colpire Sgarbi ha consentito a suo marito di attaccarlo su FB invocando contro di lui una sorta di “union sacrée” di maggioranza e opposizione. Una presa di posizione legittima come cittadino, ma che ha fatto della moglie un re nudo facendola apparire come in preda a comportamenti umorali e imprevedibili e all’ossessione di primeggiare su tutto e contro tutti. Non bastasse, ha sentito anche il bisogno di intervenire nella polemica tra Sgarbi e Morani per smentire di avere contattato  la deputata del Pd per allontanare Sgarbi da Urbino. Una “excusatio non petita, accusatio manifesta”, che sollevava molti dubbi sulla sua smentita>.

C’è anche un piccolo giallo: come faceva Crespini, venerdì 10, a dichiarare che sarebbe rimasta al suo posto quando, a dire di Gambini, il gruppo consiliare Cut e lei stessa avevano ricevuto da lui la lettera con la quale la dimissionava giovedì sera, al termine della seduta consiliare? <Sarebbero tante le domande che rimangono per ora senza risposta. Ma stiamo ai fatti i quali ci dicono che: 1) Gambini conserva la maggioranza, dato che il Cut gli avrebbe confermato l’appoggio; 2) la cacciata di Crespini rafforza solo apparentemente il sindaco che si tiene stretto Sgarbi per continuare ad avere un po’ più di visibilità, ma i due assessori tecnici in ruoli chiave come il Bilancio e la Programmazione (Cangiotti) e l’Urbanistica (Cioppi), si troveranno, più degli altri, comunque, in balìa di una situazione politico-amministrativa destabilizzata dai lasciti di Crespini, come ha dichiarato lo stesso sindaco; 3) quella di Gambini rischia di diventare una vittoria di Pirro: in due anni troppi sono stati i cambiamenti nella Giunta e sull’appoggio pieno del Cut e sulla tenuta di una maggioranza, ammaccata e incerottata, non scommetterei; 4) il siluramento di Crespini può ridurre le turbolenze, ma non eliminarle e Sgarbi non mancherà di darvi il suo contributo; 5) “Last but not least”, rimane il problema di fondo di un Sindaco che nel tempo si dimostra sempre più inadeguato a comprendere e risolvere i veri problemi della città, per la quale non si è capito che progetto abbia perché forse non ce l’ha, con l’aggravante di porsi in modo troppo arrogante come un padrone delle ferriere. Del resto ha definito il Comune un’azienda e quelli che l’hanno votato “soci di maggioranza”, dimenticandosi che un sindaco è comunque il sindaco di tutti, anche di quelli che non l’hanno votato. Una cosa molto brutta che denota l’assenza di una cultura delle istituzioni che non sono aziende e nemmeno bio>.

Ci saranno degli strascichi… <Si attendono chiarimenti sul versante Morani – Crespini e di conoscere chi sostituirà Crespini. Forse Scalbi>. Con un rimpasto delle deleghe? <Più probabile e semplice che sia un consigliere del Cut, forse Sirotti più esperto e collaudato di Magnanelli e Vetri. La scelta sarà una cartina di tornasole della tenuta o meno del Cut e della maggioranza. Ma tutto potrebbe capitare. Ormai la Giunta è una porta girevole da cui si esce e si (ri)entra. Le acque per Gambini rimarranno agitate a lungo. Non è da escludere da parte del Cut un appoggio esterno, se Crespini non avrà allentata la presa o l’avrà recuperata, decidendo di appoggiare la Giunta di volta in volta quando porterà all’approvazione del Consiglio  le delibere. Allora  sarebbe una spada di Damocle che aumenterà le difficoltà, fino a trasformare  il percorso della Giunta in una “via crucis” difficile da gestire. Nel qual caso  dovremo preparaci ad elezioni anticipate>.

Torrico ha parlato e lo ha fatto con lucidità perfetta. L’Amministrazione di Urbino, a memoria, non ha mai conosciuto il Commissariamento. C’è sempre una prima volta? Crediamo proprio di no. Perché? Nessuno, per ora, ha pensato al Pd, relegato all’angolo. Si scuote per qualsiasi movimento di foglia e a Urbino, in questi giorni, il vento è un uragano. Sta a vedere che i dem porgeranno l’altra guancia per arrivare a fine legislatura e poi ognuno per la propria strada. Magari chiedendo un assessorato e la sedia sferzante da vicesindaco. Fantapolitica? In data 13 giugno Piero Sestili ha <chiesto un incontro ufficiale al Sindaco, come capogruppo del maggiore partito d’opposizione, per chiedere chiarimenti sulle conseguenze del ritiro delle deleghe a Francesca Crespini>. E sta a vedere che oltre alle precisazioni non abbia buttato o fatto capire di essere sul punto di gettare l’ancora di salvataggio? (eg)

Nelle foto: in alto il sindaco di Urbino Gambini e l’ex assessore e vice sindaco Crespini; subito sotto Ermanno Torrico

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