AREA MISACULTURA

Nel Senigalliese tracce importanti della presenza dei Longobardi

Nel Senigalliese tracce importanti della presenza dei Longobardi

Nel Senigalliese tracce importanti della presenza dei Longobardi

Presentato il depliant storico-turistico “Sulle orme dei Longobardi di Castelpetroso (Pierosara di Genga) – Senigallia – Barbara – Genga”, pubblicato ad opera dell’Amministrazione comunale di Barbara, con il contributo della Banca di Credito Cooperativo di Ostra Vetere

Nel Senigalliese tracce importanti della presenza dei Longobardi  Nel Senigalliese tracce importanti della presenza dei Longobardi Nel Senigalliese tracce importanti della presenza dei Longobardi

SENIGALLIA – E’ stato presentato al pubblico nella Biblioteca ‘Antonelliana’ di Senigallia il depliant storico-turistico intitolato  “Sulle orme dei Longobardi di Castelpetroso (Pierosara di Genga) – Senigallia – Barbara – Genga”, pubblicato ad opera dell’Amministrazione Comunale di Barbara,   con il contributo della Banca di Credito Cooperativo di Ostra Vetere.

Nel saluto iniziale delle autorità, Simonetta Bucari, assessore alla cultura di Senigallia, Raniero Serrani, sindaco di Barbara, e  Simona Radicioni, consigliere di Genga, con delega a cultura ed arte, hanno concordemente sottolineato l’utilità di simili operazioni che favoriscono il turismo culturale di rete, per valorizzare anche l’entroterra diversificando i motivi di attrazione.

Introducendo le relazioni, Carlo Pongetti, docente di Geografia nell’Università degli Studi di Macerata e Segretario della Deputazione di Storia Patria per le Marche,
ha descritto le caratteristiche fisiche ed antropiche dell’entroterra senigalliese fra età medievale e contemporanea.

Ettore Baldetti, deputato della Deputazione di Storia Patria per le Marche, nel tratteggiare “La presenza dei Longobardi del gastaldato di Castelpetroso fra Pierosara di Genga e il Senigalliese”, ne ha individuato le fonti toponimiche altomedievali e quelle documentarie risalenti al secolo X, rintracciabili nelle  “Carte dell’abbazia di San Vittore alle Chiuse”, fondata dai signori longobardi del gastaldato di Castellum Petrosum, nel “Codice di San Gaudenzio”, monastero senigalliese longobardizzato, e indirettamente nel “Codice Bavaro”, registrazione dei possessi bizantini ereditati dall’arcivescovo di Ravenna.   In questo contesto, il territorio di Barbara, il cui nome risale all’insediamento della popolazione barbarico-germanica, nucleo centrale degli avamposti  longobardi contro la bizantina Senigallia,  ospitava il priorato di S. Maria, odierna parrocchiale, a cui fu strumentalmente affidata l’amministrazione dei beni dopo la trionfale avanzata dei franchi del re cattolico Carlo Magno.

La storica dell’arte, Ilaria Fiumi Sermattei, trattando della “La storia della famiglia della Genga e la memoria di Leone XII, tra approssimazioni e fraintendimenti”, ha evidenziato gli errori che in opere più o meno specialistiche sono stati commessi anche sul cognome, luogo e data di nascita del pontefice (Genga 1760 – Roma  1829), componente della famiglia dei conti  Della Genga, la quale ereditò il ruolo signorile dei gastaldi di Castelpetroso. Allo scopo di diffondere la corretta conoscenza dello stesso papa in preparazione del 2023, duecentenario dell’ascesa al pontificato,  la relatrice sta infatti curando un programma di ricerca, articolato su pubblicazioni ed esposizioni annuali.

Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.laltrogiornale.it