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Cinque liste in campo per amministrare Fermignano

Cinque liste in campo per amministrare Fermignano

Il solo Movimento 5 Stelle è fedele al suo status, gli altri quattro raggruppamenti sono dichiaratamente civici, anche se l’anima dei partiti aleggia attorno ad almeno tre di questi e lo si sente con limpidezza

Cinque liste in campo per amministrare Fermignano

FERMIGNANO – I giochi sono fatti. Consegnate e rese ufficiali agli elettori ed alla comunità locale le liste per le amministrative di Fermignano del 5 giugno. Sono ben cinque. Dal bipolarismo centrodestra – centrosinistra si è ritornati al pluripolarismo con evidente disseminazione di voti. E’ già computo in riva al Metauro! Naturalmente vincerà chi riuscirà, da par suo, e facciamo riferimento ai succitati due blocchi precedenti, a dirottare e travasare di meno, dall’una all’altra sponda, i consensi alle liste alternative. A meno che la sorpresa stupisca tutti! Dopo 10 anni di “cancellierismo” appoggiato da tutti i partiti di centrodestra, compresa la Lega Nord da cui l’attuale sindaco si è allontanato per diverbi sui bilanci della Lega Nord Marche con il segretario regionale Luca Paolini, sono in molti a chiedersi chi <verrà dopo di lui>? A dirla schiettamente, sui petali da sfogliare e, naturalmente scegliere, dal pentagono di logo presentati, i simboli dei partiti sono stati tutti cassati. Il solo Movimento 5 Stelle è fedele al suo “status”, le altre quattro liste sono dichiaratamente “civiche”. Ma attenzione, l’anima dei partiti aleggia attorno almeno su tre di queste e lo si sente con limpidezza.

Cinque liste in campo per amministrare Fermignano Per esempio è chiaro che appoggia la lista “La Torre” di Alessandro Capucci la Lega (chi non ricorda la visita di Matteo Salvini a Fermignano a pubblicizzare la neo – nata?), parte dell’Udc e la destra più appassionata. Non riusciamo a capire o simuliamo di non intendere come Capucci, che ha appoggiato il Governatore Luca Ceriscioli alle regionali, ora sia ritornato a planare in tutt’altra battigia. Con ogni probabilità si è rivoltato il vento della coerenza e uniformità di idee politiche. In fondo, oggi, di queste altalene, di pennoni che cambiano bandiere è piena zeppa l’Agorà.

Cinque liste in campo per amministrare Fermignano  “Fermignano Nuova”, della decennale assessore alla pubblica istruzione e attività produttive Nicoletta Bonci, avvocato, è caldeggiata da quel centrodestra più istituzionale, dai gruppi cattolici e da coloro che vedono nel nome dell’ex primo cittadino Giorgio Cancellieri in lista, la continuità di un governo in cui sono venute a mancare diverse promesse ma non le molteplici pacche sulle spalle a chiunque.

Cinque liste in campo per amministrare Fermignano Veniamo a “Fermignano Futura”. Nonostante il capolista Emanuele Feduzi, alla seconda esperienza, continui a sottolineare <siamo la vera lista civica> delle prossime elezioni, possiamo dire senza ombra di smentita che dietro a tutto il “carozzone propagandistico”  della “città futura” fluttuano il Pd, i socialisti, la Margherita, pezzetti dell’imperscrutabile Rifondazione comunista e buona parte del volontariato di spessore della città. Tutti assieme in fila per due partono con un autogol: le ormai pubbliche trattative tra Pd (storica la cena a Cà Gentiluccio tra Almerino Mezzolani, ex assessore alla sanità regionale, l’onorevole Alessia Morani, parlamentare dei dem, e Giorgio Cancellieri) per addivenire ad un listone dai mille poteri e dalle millanta visioni disparate. Evidentemente i verdiniani a livello nazionale docent. Sinceramente un disagio per un partito che continua a parlare di “comunismo, sinistra e lavoratori”. Sono sicuri di vincere, magari all’ultimo voto, ma guarda caso persino tra le loro fittissime maglie c’è chi si smarca e comincia a ipotizzare la “vittoria della Bonci”. Impressionante! Evidentemente la certezza presenta spifferi ovunque.

Cinque liste in campo per amministrare Fermignano E veniamo al cosiddetto usato garantito. Bonita Cleri, chiamata dal gruppone trasversale di “Piazza Aperta”, ha accettato la competizione e gettato il guanto di sfida ai due apparati che si contendono, dai numeri ma non ancora dalla cabina elettorale, la prossima legislatura. Bonita Cleri non rimanda al mittente, per ora, il veleno che le sputano sopra i contendenti. E’ schietta: “Rinuncio allo rimunerazione da sindaco. Quei soldi andranno in un fondo e decideremo assieme ai cittadini come impegnarli. Metto la mia esperienza e il mio tempo totale, visto che vado in pensione, per la comunità”. Qualcuno gioca a “rischiatutto” su quello che viene additato “il suo vitalizio regionale”. Si sentono cifre da capogiro e, soprattutto, bugie. Intanto un piccolo pensiero: non vogliamo i vitalizi? Bene cambiamo le leggi e le regole! Al Governo e alla Regione ci sta il Pd, si diano da fare!!!! E Bonita Cleri? Presenta su un piatto d’argento, e glielo regala, a Cancellieri Giorgio che sbandierava la rendita dell’ex vicepresidente della Regione, il suo cedolino del vituperato vitalizio: 1.400 euro lordi!

Più che parlare di ‘astuzie’ politiche sarebbe molto più giusto leggersi programmi e cuore passionale verso una crescita della città bloccata allo start da quasi 20 anni! E chi c’era da due decadi sulle poltrone del palazzo fermignanese? Dieci anni di centrosinistra che ha portato solo la disgregazione dei valori di collettività con tutte le pianificazioni urbanistiche che hanno degradato infinitamente il territorio e 10 anni di centrodestra, cioè il minimo indispensabile e le criticità di Fermignano, tutte al loro posto, eccetto l’ex area Lady Moon, e con l’ex Opificio Carotti, crollato a causa del nevone, che è diventato la cartolina del degrado e della “grande bruttezza” di Fermignano. Ora anche le strutture del ‘400 fanno acqua dappertutto e  sono, in parte, schiantate a terra. Chi se ne occupa? “Nisciuno, perché qua nisciuno è fesso”, diceva il grande Totò.

E allora tra i sogni e le fantasticherie dell’ ex Borgo Metauro che avrebbe dovuto diventare la perla del verde di “chez nous”, tra il retro dell’area Agip che gli illusionisti pensano ad un campo polivalente e libero, nessuno addita che la “storia” della città sta rovinando, portandosi dietro ai suoi mattoni, anni di memoria e di qualità di un popolo incollato alle sue tradizioni secolari. Il menefreghismo e l’apatia imperano.

Cinque liste in campo per amministrare Fermignano Da ultimo la novità assoluta, almeno in campo locale, del M5S. Negli ultimi cinque anni di comando del centrodestra con Cancellieri sul trono ha combattuto più dell’opposizione disgregatasi come neve al sole. Gli spetta di diritto il palco d’onore ma crediamo che, nonostante i canini fuori dalla bocca, assurgeranno al miglior risultato possibile ma non a quello da rush finale. Non bastano i social media per trovare simpatie, così come non è sufficiente una sede in attesa dei simpatizzanti. Occorre andare tra la gente e predicare il verbo come faceva quel trentatreenne finito in croce; accettare lo scontro e il dibattito senza tentennamenti da “anima pura”. I pentastellati stanno crescendo, giorno dopo giorno, e chissà che non sorprenderanno con effetti speciali. Per fortuna che ci sono e grazie di esistere.

Ora possiamo voltare pagina. Certo che queste considerazioni non sono il “credo”. Solo quello che pensiamo e nessuno ce le potrà targare come è abituato a fare con frasi imboccate, bensì solo ribattere. L’unica cosa certa: Fermignano è a una svolta, basta girare il volante con intelligenza. “La storia – scrive Ferruccio De Bortoli – è fatta di coincidenze, curiosità, rivincite e anche vendette”. (eg)

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