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Una scommessa per il futuro del nostro mare

Una scommessa per il futuro del nostro mare

Una scommessa per il futuro del nostro mare

Martedì sera all’Auditorium San Rocco di Senigallia incontro pubblico con Enzo Di Salvatore

Una scommessa per il futuro del nostro mare SENIGALLIA – Martedì 5 aprile, alle ore 21.00, all’Auditorium San Rocco si terrà l’incontro pubblico con Enzo Di Salvatore, professore di diritto costituzionale presso l’Università di Teramo e co-fondatore del Coordinamento Nazionale No Triv. Di Salvatore è inoltre l’estensore del quesito referendario che il prossimo 17 aprile impegnerà gli Italiani sulla questione “trivelle” in mare. Un incontro per fare chiarezza sul quesito referendario e sul perché andare a votare.

Perché dicono che questo referendum è inutile?

C’è una grande confusione su un punto per noi fondamentale. I promotori del No sostengono che i permessi e le concessioni già rilasciati per attività entro le 12 miglia marine potrebbero beneficiare ancora delle vecchie proroghe, come previsto dalla legge n. 9 del 1991. Se così fosse è chiaro che il risultato ottenuto con il referendum sarebbe minimo. Ma non è così, nella maniera più assoluta.  Se vincerà il No, o se non si raggiungerà il quorum, i permessi già rilasciati e le concessioni già accordate non avranno scadenza. Si potrà estrarre fino a quando lo si vorrà o fino a quando il giacimento lo consentirà. Al contrario, se vincerà il Sì i permessi già rilasciati e le concessioni già accordate scadranno secondo il termine stabilito, e cioè secondo la data che portano. Facciamo un esempio per far capire meglio: se una concessione è stata rilasciata nel 1997 (per 30 anni), essa scadrà nel 2027 e non sarà possibile ottenere alcuna proroga ulteriore. Se invece una concessione si trova già in stato di proroga, al termine della proroga scadrà anche la concessione. Ad una scadenza progressiva quindi ci sarà una cessazione progressiva. “

Con la norma attuale però non si potrà più perforare?

“Non è vero. Attualmente, la legge non consente che entro le 12 miglia marine siano rilasciate nuove concessioni, ma non impedisce, invece, che a partire dalle concessioni già rilasciate siano installate nuove piattaforme e perforati nuovi pozzi. Caso emblematico, la piattaforma Vega nel canale di Sicilia della Edison che ha chiesto di poter aprire 12 nuovi pozzi, per cui aveva già chiesto autorizzazione. Se vince il No potrà farlo e diventerà la piattaforma off-shore più grande del Mediterraneo. Nuove trivellazioni, quindi, ci saranno eccome.” (Da un intervista ad Enzo Di Salvatore http://goo.gl/g9GL2U)

Purtroppo, in questi giorni, alcuni mezzi di comunicazione di massa tendono a non dare risalto al referendum che si terrà il 17 aprile, o trasmettono messaggi che scoraggiano il voto, delegittimando un importante strumento di partecipazione e democrazia diretta.

Questo referendum rappresenta invece un’occasione per esprimere quali strategie energetiche si vogliono per il nostro Paese: se ancora orientate a proseguire lo sfruttamento delle fonti fossili o se invece seriamente impegnate nella riduzione degli sprechi e nel favorire un sempre maggior uso di fonti rinnovabili, nel rispetto dell’agricoltura, del turismo e dei beni culturali.

 

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