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Falso poliziotto seduce e deruba giovani donne

Falso poliziotto seduce e deruba giovani donne

E’ un falconarese di 50 anni, arrestato dai carabinieri. Le indagini svolte anche fuori dal territorio regionale

Falso poliziotto seduce e deruba giovani donnecarabinierifalconarafalsopoliziotto999FALCONARA – Sembrava che il suo arresto fosse una cosa di poco conto. In realtà S.P. 50 enne di Falconara, aveva trasformato il suo falso status di poliziotto in una fonte di reddito illegale. Gli strumenti di lavoro non gli facevano difetto; una placca argentata nel portafogli e una divisa completa da poliziotto, rimediati chissà dove, uniti alla spregiudicatezza frutto di decenni vissuti tra furti e truffe, avevano trasformato l’uomo in un poliziotto latin lover, con decine di relazioni in tutte le regioni del centro Italia.

Una vicenda che di primo acchito farebbe  sorridere se non fosse che le malcapitate donne, oltre ad essere sedotte ed abbandonate, venivano anche truffate e derubate.

La vicenda merita di essere raccontata dall’inizio. Nei primi giorni di gennaio l’uomo incappa in un normale posto di controllo dei carabinieri di Falconara. Mostra la patente ai militari che notano un riflesso argentato nel portafogli. I militari approfondiscono il controllo e dal portafogli spunta una placca della polizia, detenuta abusivamente. L’uomo cerca di giustificarsi dichiarando di avere acquistato l’oggetto da un rigattiere e di detenerlo nel portafogli come portafortuna. In realtà i militari avevano già raccolto delle indiscrezioni sull’uomo, segnalato come truffatore seriale, ed attendevano l’occasione giusta per coglierlo in fallo.

Scattano le manette per detenzione abusiva di segni distintivi delle forze di polizia. Contemporaneamente si avvia un’attività di indagine che fa emergere alcune denunce che aprono degli squarci sulle reali attività dell’uomo. In particolare una badante dell’Est Europa con cui l’uomo aveva allacciato una relazione nei mesi precedenti, aveva segnalato di avere subito un furto nel proprio appartamento.

Contemporaneamente l’anziano assistito dalla donna si era accorto di alcuni prelievi effettuati con il suo bancomat in alcuni comuni della provincia che lui, invalido, non aveva di certo effettuato.

La badante esterna subito sospetti sul suo amico poliziotto, unico ad avere accesso ad entrambi gli appartamenti, ma gli elementi indiziari non consentono di dare conferma ai sospetti. Gli investigatori, a questo punto, capiscono di avere trovato la chiave di volta per fare luce sulle attività illecite dell’uomo. Intuiscono che i delitti perpetrati ai danni della badante e del suo assistito non sono episodi a se stanti ma fanno parte di un articolato disegno criminoso ordito dall’uomo.

Emerge così che, utilizzando un noto social network, l’uomo adescava donne in tutta Italia, conquistando la fiducia delle malcapitate, presentandosi come poliziotto. Le signore, ignare di trovarsi al cospetto di un truffatore, lo accoglievano nelle proprie abitazioni concedendogli, in virtù  del suo status di poliziotto,  la massima fiducia. Fiducia di cui l’uomo  approfittava derubando o truffando le malcapitate. È a questo punto che, nella vicenda, intervengono un gruppo di donne coraggiose. Si tratta di alcune vittime dei raggiri del falso poliziotto. Inizialmente le donne si erano conosciute in rete poiché tutte rientranti tra le amicizie dell’uomo su FB.

Un rapporto nato sull’onda della gelosia in quanto le donne avevano intuito che il poliziotto intratteneva altre relazioni.   Poi, nel momento in cui le stesse si erano rese conto di essere state truffate dal falconarese, la gelosia lascia spazio ad un sentimento di solidarietà. È a questo punto che le donne, confrontandosi, scoprono che oltre ad essere state prese in giro sentimentalmente dall’astuto seduttore, tutte hanno subito truffe o furti durante la frequentazione con l’uomo. Gioielli spariti, truffe e prestiti mai onorati; addirittura una multa di mille euro che l’uomo si era preoccupato di pagare a favore di una delle vittime, producendo tanto di ricevuta, poi risultata falsa.

Le donne, facendosi forza tra loro, decidono di vincere il naturale istinto alla riservatezza e denunciano l’accaduto. Inizialmente pensano di interessare un famoso programma di inchiesta televisivo. Poi, una di loro, scopre che l’uomo che le ha ingannate è stato arrestato. Decidono quindi di contattare i carabinieri di Falconara e formalizzare delle regolari denunce.

È a questo punto che emergono gli aspetti più tragici della vicenda, nonché la reale pericolosità del falconarese. Una delle vittime racconta di alcuni scatti realizzati nell’intimità dall’uomo. Un gioco a cui la donna si era prestata fidandosi della discrezione e che invece, presto, le si ritorcerà contro. L’uomo, sfruttando la fiducia ingenerata dalla divisa e dalla confidenza ormai acquisita, ottiene dalla donna un cospicuo prestito in denaro. La promessa è quella che la restituzione avverrà da li a pochi giorni, all’accredito dello stipendio. In realtà passano i mesi e l’uomo, accampando scuse sempre più inverosimili, viene meno alle sue promesse.

La donna minaccia una denuncia ed a questo punto  l’uomo smette i panni del poliziotto ed assume quelli del ricattatore: se la donna presenterà denuncia lui renderà pubbliche le foto, svergognandola.

Alla donna non rimane che sottostare al ricatto, almeno sino a quando, confortata dalle altre compagne, troverà il coraggio di denunciare l’accaduto.  Gli investigatori sono peraltro sicuri che le vittime del truffatore siano molte di più. Per tale motivo chiunque abbia notizie da riferire in merito potrà contattare la Tenenza carabinieri di Falconara.

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