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Respinta la petizione contro gli stemmi papali in piazza

Respinta la petizione contro gli stemmi papali in piazza

Su decisione del sindaco e della Giunta comunale di Senigallia non sarà modificato l’ultimo progetto elaborato per la sistemazione di piazza Garibaldi

Respinta la petizione contro gli stemmi papali in piazza

SENIGALLIA – Nel corso dell’ultima riunione della Giunta comunale, il prof. Virginio Villani in qualità di primo firmatario della petizione contro l’apposizione degli stemmi papali in piazza Garibaldi (o piazza del duomo), è stato invitato a relazionare sulle motivazioni della petizione stessa.

Nei fatti si è trattato, più che altro, di un atto dovuto in osservanza del disposto dello Statuto comunale, dal momento che, come ha affermato lo stesso sindaco, la decisione è stata ormai presa e il progetto non può essere cambiato in corso d’opera, aggiungendo che diverso sarebbe stato se il confronto fosse stato fatto un anno fa. “Affermazione sorprendente – come si legge in una nota del Comitato di opposizione agli stemmi papali -, perché il sindaco dimentica che già prima dell’estate scorsa si erano levate chiare e diffuse voci di opposizione al progetto, alle quali, forse per prendere tempo, era stata data una risposta possibilista.

“Di fronte alla progettazione di uno spazio così importante per la città ci si attendeva un confronto più aperto e una concertazione almeno con quelle espressioni dell’opinione pubblica più attente, sensibili e preparate su questi temi. Non ci risulta infatti che la giunta sia composta da persone di robusta formazione storica ed esperte nella progettazione delle piazze. Invece una decisione che segnerà l’immagine della città per decenni è stata presa tra poche persone senza alcun confronto pubblico. Perciò si ha l’impressione che la scelta sia stata più il frutto di un atto di imperio, che di un confronto aperto e meditato.

“Entrando poi nel merito e limitandoci alla sola questione degli stemmi papali – si legge sempre nel documento diffuso dal Comitato -, ribadiamo l’erroneità di questa scelta per l’alto valore simbolico che hanno gli stemmi stessi, definiti per questo e non a caso “emblemi”, e che finiscono quindi per apparire come un’inopportuna celebrazione di fasti che la storia ha giudicato negativamente e che sono stati superati dai valori su cui si fonda questa repubblica democratica.

“Decidere su quale messaggio inviare da un luogo pubblico per le generazioni avvenire, non crediamo sia cosa di poco conto per una Amministrazione Comunale e per la sua connotazione politica.

“Se poi si vuole lasciare memoria degli eventi storico-urbanistici che hanno connotato la storia della città, ci sono modi culturalmente più funzionali e di minor ostentazione, che disseminare i pavimenti della città – conclude la nota – di stemmi e simboli, a proposito e a sproposito”.

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