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Memorie del 24 Maggio 1915 a Senigallia

Memorie del 24 Maggio 1915 a Senigallia

Un libro d’argomento storico e artistico di Donato Mori. Sarà presentato lunedì 4 aprile, alle 17,30, nella sala consigliare del Comune

Memorie del 24 Maggio 1915 a Senigallia

SENIGALLIA – Lunedì 4 aprile alle 17,30 nella sala consigliare del Comune di Senigallia  sarà presentato il libro d’argomento storico e artistico “Memorie del 24 Maggio 1915 a Senigallia” di Donato Mori. Durante la serata gli interventi delle autorità, del prof. Giulio Moraca (già docente di Storia e Filosofia nel Liceo Classico “Perticari” di Senigallia), del prof. Gilberto Piccinini (presidente della Deputazione di Storia Patria per le Marche, che ha patrocinato l’evento insieme al Comune di Senigallia) e dello stesso autore evidenzieranno i punti salienti del testo, frutto di un’accurata ricerca pluriennale compiuta dallo storico dell’arte Mori.

Il primo capitolo racconta il drammatico bombardamento dell’inerme e addormentata città adriatica da parte di una cannoniera austriaca la notte in cui l’Italia entrò nella Grande Guerra, attraverso testimonianze scritte, racconti tramandati oralmente, foto dei danni agli edifici e notizie biografiche delle 21 vittime civili e militari.

Una preziosa testimonianza – rimasta inedita per 100 anni proprio come voleva l’autore e trascritta integralmente nel secondo capitolo – è la cronaca di quel 24 Maggio a Senigallia firmata poche settimane dopo da Giambattista Ricci, chirurgo primario in pensione dell’ospedale civico, che prestò le prime cure ai feriti.

Il terzo capitolo è incentrato sul monumento sepolcrale per i 12 soldati caduti del 135° battaglione che si trovavano sul treno colpito da una bomba austriaca presso Senigallia il 24 Maggio 1915. Di quest’opera d’arte – che può considerarsi uno dei primissimi sacrari della Grande Guerra costruiti in Italia, poiché fu ideato pochi giorni dopo la strage, scolpito entro il 1915 e inaugurato nel cimitero delle Grazie il 24 Maggio 1916 – prima si racconta la storia (tramite il carteggio del comandante Spagnoli con il sindaco Belardi, cartoline ricordo, foto d’epoca, articoli di testate locali e nazionali e discorsi pronunciati durante la sua inaugurazione e la messa di suffragio in Duomo nel primo anniversario del bombardamento, senza trascurare altre testimonianze epigrafiche in onore dei caduti presenti nel territorio senigalliese), poi si descrive il significato simbolico delle varie figure e, infine, si pubblicano alcune notizie e opere dello scultore Pietro Seravalli di Gemona del Friuli, sergente del suddetto battaglione, che realizzò il sepolcro monumentale.

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