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Le vittime dell’amianto meritano maggiore tutela

Le vittime dell’amianto meritano maggiore tutela

Lo ha ribadito la senatrice Camilla Fabbri nel corso dell’assemblea regionale di Senigallia

Le vittime dell'amianto meritano maggiore tutelaSENIGALLIA – “Dopo l’Assemblea nazionale del 30 novembre a Roma, abbiamo organizzato questo appuntamento sul nostro territorio, in cui l’amianto è una ferita ancora aperta, per rilanciare l’impegno che ci siamo presi di formulare un Testo Unico. E’ indispensabile infatti garantire organicità alle tante, troppe norme esistenti, e offrire tutela ai familiari delle vittime”. Lo afferma Camilla Fabbri, presidente della Commissione d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro del Senato che, in collaborazione con Anci Marche, ha promosso oggi a Senigallia l’Assemblea Regionale sull’Amianto.

All’iniziativa hanno preso parte la senatrice Silvana Amati, il Sottosegretario alla Giustizia, Federica Chiavaroli; il presidente Anci Marche e sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi; rappresentanti di Anmil, Inail, Inps Marche. Per la senatrice Amati, “l’impegno su questo tema è un dovere verso il mio territorio e credo, quindi, che il Testo Unico posso affrontare alcune questioni centrali”. Per il Sottosegretario Chiavaroli, “il 2015 è stato un anno importante: dalla costituzione dello Stato parte civile nel processo Eternit bis ai concreti interventi contenuti nel dl enti locali, nel collegato ambientale e nelle leggi di stabilità 2015 e 2016. Abbiamo realizzato misure volte alla bonifica delle scuole, di siti contaminati pubblici e privati e a favore delle vittime dell’amianto.

Molta strada e’ stata fatta e tanta è ancora da compiere. A partire dalla realizzazione del Testo Unico sull’amianto fino all’approvazione del ddl proposto dalla senatrice Fabbri per l’ammissione delle vittime dell’amianto e dei familiari al patrocinio a carico dello Stato”. Secondo il sindaco Mangialardi, “oggi i Comuni devono essere dotati di strumenti che consentano di intervenire, anche in maniera coercitiva, in quelle situazioni che costituiscono pericolo per l’incolumità pubblica”.

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