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La bottega dei cammei: i 39 profili di donna del poeta Giuseppe Langella

La bottega dei cammei: i 39 profili di donna del poeta Giuseppe Langella

La bottega dei cammei (1) Langella bnòdi LUCA RACHETTA

SENIGALLIA – La bottega dei cammei dichiara già nel titolo di affondare le sue radici  in un terreno di coltura appartenente ad un’epoca in cui esistevano ancora le botteghe ed era diffuso il gusto per le cose minute e di pregevole fattura. Il cammeo artigianale era un pezzo unico, irriproducibile e di estimabile valore. In questa silloge i pezzi unici sono 39 come i profili di donna che vi vengono non già descritti, ma incisi con pochi ma sapienti tocchi di cesello. Una galleria di tipi femminili raccolti dalla A alla Z, come recita il sottotiolo della raccolta, secondo un gusto enciclopedico che in questo caso non riguarda né prodigi dei mondi animale e vegetale né pietre preziose, sebbene la natura femminile che emerge dai versi di Langella, trattata con ironia eppure con ammirazione, sembri essere per l’uomo un altrettanto straordinario elemento di attrattiva.

I nomi di donna sono carichi di riferimenti a personaggi letterari, mitici,  nonché portatori di suggestioni legate all’etimologia o al significante.

Mai una nube contrista

i tuoi giorni sereni,

vivi in pace, turista

nel mondo degli alieni.

(Serena)

Sulla figura femminile, già definita dalla tradizione nei suoi tratti psicologici e nella sua valenza storica, sociale e antropologica, si innesta una interpretazione moderna che la attualizza, la cala in un contesto nuovo a misurarsi con situazioni inedite: il profilo di donna, come accade per Penelope, svolge appieno la sua funzione di archetipo muliebre, incarnazione di moti dell’animo che, immutati nella sostanza dalla notte dei tempi, si adattano a forme differenti  che tuttavia finiscono con il modificare anche la sostanza stessa, consegnando ai versi personaggi antichi eppure di foggia recente, impegnati a recitare sul palcoscenico della contemporaneità.

Volteggi su una lama,

in bilico tra brama e cauto impaccio.

Opachi solchi incide

il pattino sottile, e stride il ghiaccio.

Non sai, dama indecisa,

che il tuo ondeggiar tra inviti e fughe uccide?

(Penelope)

Le citazioni che precedono i versi introducono il tipo femminile e conferiscono al gioco, quasi da salotto settecentesco, un tono tra il serio ed il faceto, tra leggerezza ed erudizione. I versi acquistano vivacità grazie all’arguzia, all’ironia, al gusto per l’invenzione che gioca su pochi tratti apparentemente secondari e accessori, ma dai quali emerge in realtà il quid della persona, quel qualcosa che la caratterizza e ne definisce la natura.

Nessuno resiste ai tuoi pallori,

ma sei troppo lunatica:

oggi raggiante, domani muori…

Sei algida, enigmatica,

ti adombri per niente e se ti fissi

che vuoi restare sola, ti eclissi.

(Selene)

Medaglioni descrittivi affrescati con pochi colpi di pennello, qualità che Langella dimostra anche ne Il moto perpetuo, apprezzabile anche per la capacità di illustrare una galleria di tipi umani che sono tali non solo per indole, ma anche per condizionamento sociale, dato dal vissuto, da ruoli, maschere e stereotipi sedimentati su volti, atteggiamenti e mentalità. Un’indagine sulla natura umana di cui La bottega dei cammei rappresenta, con esito apprezzabile, il continuo e lo sviluppo.

Dici e non dici: accenni,

ti esprimi per figure,

scrivi brevi nell’aria

le tue sentenze oscure.

lievi eppure perenni.

 

Disarma il tuo riserbo.

E se apri spiragli

per gioco di eleganza, tieni per te i dettagli,

avara del tuo verbo.

(Sibilla)

Giuseppe Langella, La bottega dei cammei: 39 profili di donna dalla A alla Z, Interlinea, 2013.

Il poeta Giuseppe Langella sarà gradito ospite di Senigallia il 16 febbraio 2016, alle ore 17.00, presso la Biblioteca Comunale Antonelliana. Nell’occasione si avrà modo di parlare, oltre che della produzione pregressa, della più recente raccolta di liriche di Langella, Reliquario della grande tribolazione.

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