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Ostra Vetere: terra delle libertà, grande madre delle civiltà

Ostra Vetere: terra delle libertà, grande madre delle civiltà. Nuova presa di posizione dell’associazione politico culturale montenovonostro

Ostra Vetere: terra delle libertà, grande madre delle civiltàOstra Vetere: terra delle libertà, grande madre delle civiltà / OSTRA VETERE – Dall’associazione politico culturale montenovonostro riceviamo: “Commentiamo ora, come promesso, l’intervento dell’onorevole anconetano PD Piergiorgio Carrescia sull’argomento da noi sollevato contro la fusione “obbligatoria” dei piccoli Comuni dall’agghiacciante proposta avanzata dall’onorevole anche lui anconetano PD Emanuele Lodolini. L’onorevole Carrescia ha fatto una lunga esposizione, partendo dalla difesa dell’autonomia del porto di Ancona, per la quale “montenovonostro” si era già complimentato per il risultato positivo ottenuto. Siamo anche noi convinti che il porto di Ancona, ricco di storia ultra-bimillenaria, è una risorsa da preservare non certo per spirito di campanile, ma per le oggettive caratteristiche che due millenni e mezzo di storia hanno consolidato.

Ci scrive poi l’onorevole Carrescia “Non entro nel merito della PdL dell’on. Lodolini perchè è solo una proposta del collega di Falconara ma non è una posizione del Gruppo parlamentare PD che sul tema non ha ancora mai discusso; per altro è al momento una delle migliaia di PdL giacenti in Parlamento e non è neppure fra quelle calendarizzate per cui mi sembra una discussione su un’ipotesi la cui traduzione in legge è ancora aleatoria; sono a mio parere perciò inutili le polemiche che ha sollevato. Personalmente sono convinto della necessità di razionalizzare il sistema dei Comuni non partendo dal “numero” o dalla sola dimensione demografica ma dall’efficienza che può essere raggiunta attraverso vari sistemi per mettere in sinergia le realtà attuali; vedo personalmente con maggior interesse una valorizzazione delle Unioni dei Comuni attribuendo funzioni maggiori e più cogenti di quelle di oggi, evitando imposizioni dall’alto e fusioni per decreto. Quest’ultima è una soluzione rispettabile ma che va approfondita perchè esistono situazioni territoriali diverse per dimensione, storia, infrastrutture, servizi ecc.. Di converso non condivido però la tesi che tutto deve restare com’è perchè “così è sempre stato”: cambia la società, cambiano le Istituzioni e devono modificarsi anche le modalità con le quali si aggregano le comunità per erogare servizi efficienti ai cittadini. Non sempre autonomia ed efficienza vanno a braccetto come pure fusioni ed efficienza; senza fossilizzare lo scontro, per altro ora solo teorico e fuori da ogni ipotesi concreta di atti legislativi, penso che la discussione vada posta in altri termini: per i cittadini di un territorio, nel caso specifico, di “quel territorio”, qual’è il livello di aggregazione sovracomunale per rendere i servizi ai cittadini più efficienti, economici ed efficaci?”.

Perfetto, siamo d’accordo con lui quasi su tutto. Soprattutto siamo felici di apprendere che ci sarà ancora del tempo prima che la proposta dell’onorevole Lodolini venga discussa. Attenda pure, la Camera, a discuterla. Anzi, più attende e meglio è. Noi invece la discutiamo subito e continueremo a farlo perché quella proposta ci spaventa e ci preoccupa per le nefaste conseguenze che avrà sulla nostra comunità. Non possiamo attendere a discuterla e commentarla, perché quando verrà calendarizzata sarà già tardi. Come il porto di Ancona ne ha viste tante un due millenni e mezzo, fino ad aver tributato giusto merito all’imperatore Traiano che l’aveva migliorato, tanto da dedicargli un arco di trionfo e una statua in faccia al porto, quello stesso imperatore è stato un benemerito anche di Montenovo che ha raccolto l’eredità di Ostra antica da cui ha preso il nome di Ostra Vetere, anche se noi continuiamo a chiamarlo con il nome medievale di Montenovo.

Allo stesso imperatore Traiano anche i nostri compaesani avevano eretto, quasi duemila anni fa, un’altra statua colossale nel foro della nostra città romana. Due statue di Traiano ci sono in regione: una ad Ancona è l’altra era alle Muracce di Ostra antica. Non ce ne sono altre e un motivo tanto antico certamente c’è, se solo qui da noi era la seconda. Motivo bimillenario che non può essere tradito, né da Ancona, né da Montenovo. E’ vero che in questi giorni monta la polemica per le nudità archeologiche celate alla vista del saraceno di  turno in visita a Roma, ma noi a Montenovo non vogliamo fare come il governo PD e non vogliamo velare la statua di Traiano, parimenti ignuda, mentre è ben vestita quella di Ancona. Ecco cosa ci distingue da Ancona. Da voi l’imperatore è vestito, da noi nudo, ma non gli vogliamo mettere le mutande come è stato fatto a Roma. Gli imperatori noi li onoriamo per quello che erano, non per come li vedono i saraceni di turno. Tanto è vero che non spaventarono i nostri antenati nemmeno i saraceni di un altro imperatore, lo scomunicato Federico II, che sarà anche stato lo “Stupor Mundi” ma non stupì né spaventò i nostri quando venne ad assalire Montenovo con le sue truppe teutoniche e i suoi saraceni di stanza a Lucera nel 1240.

L’onorevole Carrescia conosce Lucera, dove ha rapporti parentali, anche lì resistenti contro chi minaccia l’autonomia giudiziaria. Comprende quindi come e perché resistettero i nostri compaesani contro i saraceni di Lucera quasi ottocento anni fa. Esattamente come fecero i suoi anconetani che resistettero cinquant’anni prima ad un altro imperatore, Federico I il Barbarossa, che assediò quel porto di Ancona che oggi l’onorevole Carrescia difende, e fa bene. Lo fece anche la vedova Stamira, cui è dedicata una piazza, mentre noi non siamo stati in grado di intitolare alcunché al falegname Zàuri che lottò eroicamente contro le iniquità del regime e delle sue inique tasse, purtroppo. La storia si tramanda anche così, né può essere tradita. La storia è anche lotta ed è anche resistenza e Resistenza. E noi resistiamo.

Lottiamo per difendere quell’autonomia municipale che è stata mantenuta ben salda da novecento anni, allo stesso modo di come conserviamo salda memoria delle libertà del passato, anche il più remoto, che resiste dopo duemilacinquecento anni, come ad Ancona. Non per spirito campanilistico, anche se abbiamo il campanile più bello e più alto delle Marche. Ma perché eravamo il centro del mondo, un tempo, e c’è stato un tempo in cui eravamo più grandi di quella Senigallia decaduta che oggi vorrebbe inglobarci e renderci frazione, facendoci perdere il bene civile più prezioso che abbiamo, l’autonomia. Non lo vogliamo, non lo vorremo, lotteremo perché non succeda. La libertà, come l’autonomia, non ha prezzo e non si misura a numeri, né a teste né a euro. Ci aiuti anche lei, onorevole PD Carrescia, a preservare la nostra autonomia e a consentirci di essere ascoltati dalla Commissione parlamentare. Perché, Traiano o non Traiano, Montenovo è antica terra delle libertà, grande madre delle civiltà”.

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