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Paradisi: “A Senigallia, ultima provincia cubana, eliminata a Capodanno la Chirurgia oculistica. Ma Bevilacqua tace”

Paradisi: “A Senigallia, ultima provincia cubana, eliminata a Capodanno la Chirurgia oculistica. Ma Bevilacqua tace”

Paradisi: “A Senigallia, ultima provincia cubana, eliminata a Capodanno la Chirurgia oculistica. Ma Bevilacqua tace”di ROBERTO PARADISI*

SENIGALLIA – In commissione ho presentato diverse questioni al direttore dell’Area Vasta 2 Maurizio Bevilacqua e posto alcune domande. Non ho ottenuto risposte, come nello stile dei peggiori burocrati di pubblica amministrazione. Innanzitutto, lo scandalo del blitz di Capodanno con la soppressione semi-segreta della Chirurgia oculistica. Il 30 dicembre scorso, all’insaputa di tutti, la direzione dell’Asur, modificando la delibera 481 del 2016, ha di fatto soppresso la “Unità operativa complessa chirurgia oculistica” così depotenziando l’attività chirurgica. L’assenza addirittura di un oculista nelle ore notturne in un ospedale di un’area su cui insistono oltre 80 mila persone, oltre ad essere un indice sintomatico delle intenzioni sul reparto di oculistica, è fatto di gravità inaudita che può sfuggire solo a burocrati quali i nostri dirigenti sanitari. Ho poi sollevato il problema del Pronto Soccorso, ricordando che le indecenti e interminabili file sono causate dall’assenza cronica di personale (basti pensare che di sera vi sono solo due medici di cui uno è responsabile anche dell’Osservatorio breve e l’altro deve anche svolgere le funzioni di Guardia medica in tutti i reparti ospedalieri!).

Ho ricordato che ormai da oltre 6 anni non viene risolto il problema cronico dell’assenza di un servizio di medicina sportiva, con il medico preposto che continua a collezionare assenze per malattia ormai incalcolabili e con convenzioni esterne estremamente onerose e svantaggiose per le casse pubbliche e problematiche per l’utenza (è bene ricordare che gli sportivi minorenni hanno diritto alle visite gratuite di idoneità agonistica).

Ho rappresentato a Bevilacqua l’indecenza della morte in corsia facendo presente che è necessario garantire ai malati terminali (e ai pazienti vicini di letto) riservatezza e dignità non essendo degno di una sanità civile lasciare che gli ultimi drammatici e spesso penosi momenti della propria vita si trascorrano in promiscuità con altri pazienti e con estranei. Bevilacqua non ha risposto  a una sola di tali questioni, limitandosi a dichiarare la “normalità” dell’assenza di un oculista visto che era presente a Fabriano (sic!). Silenzio assordante sulla soppressione della chirurgia oculistica. Il direttore si è limitato a ricordare, a guisa di novello Luigi XIV, che per la sanità locale parla solo lui. Ai medici è proibito. Senigallia, ultima provincia cubana.

*Consigliere comunale Unione Civica – Senigallia

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