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“Con la Cultura non si mangia, ma si riempiono i paesi”

“Con la Cultura non si mangia, ma si riempiono i paesi”

A due mesi dalle Giornate Fai di primavera l’Amministrazione comunale di Serra de’ Conti prova a fare un bilancio: 4.000 presenze per l’apertura straordinaria del Monastero a fronte di 3.700 euro di spese

“Con la Cultura non si mangia, ma si riempiono i paesi”

SERRA DE’ CONTI – “La frase “con la Cultura non si mangia” – si legge in un documento dell’Amministrazione comunale di Serra de’ Conti – è un luogo comune molto diffuso, ma occorre interrogarsi: sarà vero? Un euro investito in cultura produce qualcosa in una comunità? Il Governo nazionale e le nostre Amministrazioni comunali, che sostengono e organizzano vari eventi e attività culturali, lo fanno solo per scopi strettamente culturali e ludici, oppure ci sono dei risvolti positivi per tutti i cittadini e anche per le attività economiche? Che “non si vive di solo pane” è un altro luogo comune molto diffuso, ma è giusto dare conto delle risorse investite e dei riscontri che si hanno a valle degli investimenti culturali.

“Un esempio del quale possiamo dare conto in modo specifico, anche per una doverosa informazione ai cittadini, alle numerose associazioni e ai moltissimi volontari che hanno collaborato, sono le Giornate del FAI di primavera che, il 19 e 20 marzo scorso, hanno fatto registrare circa 4.000 presenze a Serra de’ Conti per l’apertura straordinaria del Monastero di S. Maria Maddalena. La scheda riepilogativa redatta dai funzionari comunali indica una spesa complessiva di circa 3.700 euro (dèpliant, promozione, servizi organizzativi, spese postali, assicurazioni, materiali di consumo, ecc.), quindi possiamo dire che è stato speso circa un euro per ogni visitatore.

“Ma questo euro per visitatore – si legge sempre nel documento – che cosa ha prodotto? Quali vantaggi ha avuto la comunità di Serra de’ Conti? Non è facile dare riscontri precisi (occorrerebbe un serio approfondimento statistico che non siamo in grado di produrre, ma che è stato fatto altrove da eminenti studiosi), tuttavia considerando le presenze indicate, l’attività svolta in quei giorni dai pubblici esercizi, i presumibili risultati ottenuti dagli espositori gastronomici, le presenze nei ristoranti ed altri indicatori analoghi, possiamo dire che un euro speso ne ha portati almeno altri 5 nella comunità, oltre agli effetti positivi dovuti alla comunicazione, al prestigio dell’evento, ecc., si tenga infatti conto dei circa 40.000 contatti sul web registrati in occasione delle Giornate del FAI e dei positivi effetti promozionali che hanno avuto.

“Quindi, pur in assenza di preciso rigore statistico e senza alcuna pretesa “generalizzante”, possiamo ritenere ben spesi quei 3.700 euro investiti dal Comune per un evento non solo straordinario sul piano culturale ma anche importante per i riscontri sul piano economico, commerciale, della comunicazione e per il prestigio della nostra Comunità. Cogliamo infine l’occasione per sottolineare come, per tale evento – conclude l’Amministrazione comunale di Serra de’ Conti -, si sia creato a Serra de’ Conti un clima festoso e carico di energia, che ha permesso ai numerosi visitatori di percepire una Comunità accogliente, laboriosa e unita, ma soprattutto consapevole di avere un grande e prezioso patrimonio da salvaguardare e custodire”.

Nella foto: la lunga fila davanti all’ingresso del Monastero di Serra de’ Conti in occasione delle Giornate Fai di primavera

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