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La Casa dei Cuochi di Urbino festeggia dieci anni di stile

La Casa dei Cuochi di Urbino festeggia dieci anni di stile

La Casa dei Cuochi di Urbino festeggia dieci anni di stile

Per Alessandro Scotta molte cose della vita rappresentano il rito del cibo, dello spiluccare, dell’aperitivo, del pranzo e della cena. I suoi sono piatti veri, da apologia della tradizione enogastronomica del nostro territorio

La Casa dei Cuochi di Urbino festeggia dieci anni di stile

La Casa dei Cuochi di Urbino festeggia dieci anni di stileURBINO – La Casa dei Cuochi festeggia, nel 2016, dieci anni di stile perché il brand, l’espressione, la tendenza non sono mai mezze verità, bensì concretezza e realismo. Tenete presente questa data: 10 giugno. La “Festa” durerà fino a quanto sarà lungo il sempre.

A Canavaccio di Urbino, poche centinaia di metri dall’uscita della Superstrada che sale da Fano. Una decade di stagioni vissuta come “qualcosa di nuovo, anzi di antico”. Come dire “che non c’è futuro, senza passato”. Così sottolinea il “Rosso”, lo “Chef”, “il Gestore” Alessandro Scotta a cui il tempo non sembra muoversi mai perché molte cose della vita e della cucina rappresentano, per “Ale”, il rito del cibo, dello spiluccare, dell’aperitivo, del pranzo e della cena. I suoi sono piatti veri, da apologia della tradizione enogastronomica del nostro territorio.

Guai abbinare i passatelli con un bianco del Piemonte! Guai degustare una tagliata con un rosso siculo! Per “Ale”, tutto ciò, rappresentano, per essere cauti, contraddizioni del saper stare a tavola come comandano i fornelli. Nella sua cucina c’è, soprattutto, l’odore delle radici, un viaggio nella memoria, un ricordo degli affetti. Quando la famiglia si sedeva a tavola e prima fiutava l’atmosfera, poi assaporava le vivande, di seguito faceva la scarpetta e, infine, chiudeva il culto del rifocillarsi lasciando i pensieri liberi di volteggiare in mezzo al gusto delle meraviglie.

La miglior cucina di oggi appartiene alla tradizione popolare. Cibi nobili ma comuni. Clienti neo – romantici. Non trasformerebbero mai un piatto di cappelletti, tanto per raccontarne una, in natura morta con le foto dei cellulari.

Alessandro Scotta ha l’abilità  di sfruttare al meglio quello che la natura offre e il lessico famigliare della mensa di casa. Suo padre è in cucina a consigliarlo, arricchirlo dei prodotti del bosco  e dei prati ancora vergini di ricchezze e di miserie. Ecco il successo della “Casa dei Cuochi”: in qualunque piatto ci sono milioni di storie, un intreccio fra quel che mangiamo e la cultura della pietanza. Uno sguardo speciale va lanciato nel mondo peculiare delle sue pizze. E’ un inno ai lieviti, alla curcuma ed, ora, allo zafferano di San Marino di Urbino. Mai si sarebbe detto. Eppure quel che si vede è. Signori & signore nel calendario: #10giugnoconlaCasadeiCuochi. (eg)

Nella foto: lo staff della Casa dei Cuochi di Urbino, Alessandro Scotta è in piedi, al centro

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